A Cagliari il tributo a Puccini

Nel 2024 il mondo intero celebra Giacomo Puccini in occasione del 100° anniversario dalla sua morte. Fondazioni, associazioni, teatri di tutto il mondo dedicano uno spazio nella programmazione delle stagioni musicali, al grande musicista toscano.

Anche a Cagliari, ieri,  la storica Associazione Amici della Musica  ha presentato una serata  dedicata a Puccini. I protagonisti erano tre giovani cantanti lirici isolani: Claudia Spiga (soprano), Francesco Piano (baritono), Mauro Secci (tenore),  accompagnati al pianoforte dal maestro Valerio Carta.

Sul palcoscenico del teatro Carmen Melis , inaugurato recentemente, si sono alternati in arie e duetti del celebre compositore.

Il tenore  Mauro Secci, ha superato brillantemente la leggera indisposizione annunciata ad inizio concerto, evidenziando comunque una vocalità ampia e pregiata, con le famose arie tratte dalla Tosca: Recondite armonie e E lucevan le stelle  e in  Ch’ella mi creda della Fanciulla del West.

Il baritono  Francesco Piano ha proposto  alcune arie meno conosciute come Quest’amor vergogna mia, tratta dall‘Edgard  e dal repertorio cameristico pucciniano: Morire?, Sogno d’or, E l’uccellino Terra e Mare.

La sua  esecuzione è stata precisa nei dettagli mostrando una  padronanza tecnica nell’eseguire piani e e mezze voci di grande raffinatezza.

Il soprano Claudia Spiga invece ha eseguito il famosissimo O mio babbino caro tratto dal Gianni Schicchi  e le due impegnative arie della Turandot: Signore Ascolta e Tu che di gel sei cinta dove ha potuto sfoggiare la sua ampia vocalità ora dolce ora drammatica.

Il concerto si è concluso con due duetti e un bis : O Mimì più tu non torni (baritono e tenore) della Boheme e il famosissimo duetto O soave fanciulla (soprano e tenore).

Il maestro Valerio Carta al pianoforte ha accompagnato i cantanti sostenendoli  con la sua esperienza, in maniera precisa e discreta.

Il pubblico ha mostrato di gradire le esecuzioni con copiosi applausi e richiedendo il bis che è stato eseguito dal soprano con “Vissi d’arte”.

 

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