Ei fu. Siccome immobile …

di Giampaolo Piga

..Ieri pero’ una notizia che non avrei mai voluto sentire, ha rattristato la mia giornata perche’ il cuore di uno scugnizzo, il cuore di Giampaolo Piga, si è fermato per sempre e…

Sto cercando di immaginare cosa avrei potuto provare se di punto in bianco mi fossi imbattuto in questa “Ode funebre” a me dedicata. Per quanto mi conosco pero’ e per come vivo il mio pensiero della morte, ci avrei riso con piacere e di gusto. Chi forse non l’avrebbe presa altrettanto allegramente, potrebbe essere lui, Massimo Ranieri, al quale stamattina sulla mia pagina facebook ho dedicato un accorato elogio funebre, prontamente cancellato appena venuto a sapere che il cantante è vivo e gode di ottima salute.

Ridendoci un po’ su, questo episodio cosi’ macabro e ilare al tempo stesso, mi ha riportato indietro negli anni in cui Massimo Ranieri per me era la piu’ bella voce, l’artista piu’ completo e il suo Pulcinella il piu’ vero e appassionato di sempre. Ora ispirato dai non facili inizi del cantante scugnizzo Massimo Ranieri, voglio ricordare il mio esordio di cantante scugnizzo: etichetta questa che da allora mi porto incollata addosso e che non mi stacchero’ mai.

La prima volta che mi balenò l’idea di fare l’operetta, non fu per scelta mia ma per rimpiazzare un tenore che all’ultimo momento aveva dato forfait e poiche’ i tempi non erano abbondanti, senza pensarci troppo mi buttai a capofitto in questa impresa che col tempo risulto’ essere meravigliosa. Nell’operetta, a differenza dell’opera, al cantante si richiede una particolare capacita’ di stare in scena come attore ed io intriso di immagini e scene di cantanti che come attori…

Avevo una paura come per un debutto importante alla Scala, ma trovatomi di fronte al regista ogni dubbio e tremarella mi passo’ di colpo perche’ con un carisma che raramente mi è capitato di trovare in teatro, Giuseppe Curreli mi fece sentire come a casa mia. Lessi il brano di prova con slancio e passione dando la giusta inflessione napoletana tanto che ad un certo punto mi fermo’<<Giampaolo ma tu conoscevi gia’ questo pezzo?>>,

Lo avvertii come un bel complimento e mi sentii gratificato come avessi vinto il Nobel: la parte dello SCUGNIZZO era mia e il mio cuore da quel giorno è legato in modo magico e indissolubile a quel ruolo che come un abito fatto su misura, indosso cosciente e incosciente anche nella vita di tutti i giorni! Ciao Scugnizzo Massimo Ranieri e grazie per averci tenuto compagnia dandoci la bella lezione di chi “nonostante tutto” ce l’ha fatta; una lezione che è servita anche a me per i miei “nonostante tutto” che non sono mai riusciti a fermarmi e oggi, insieme a chi ti vuole bene, unisco la mia voce per salutarti con simpatia: “ROSE ROSSE PER TE!”

I racconti del tenore

Di seguito uno stralcio di quella edizione di Scugnizza col tenore Giampaolo Piga e il soprano Cinzia Todde

 

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