Per tanto tempo ho pensato che la pensione per un lavoratore, ponesse fine a tutto quello che è stato in media per una quarantina di anni, soprattutto se questo era un lavoratore dipendente.
Ma ci sono professioni che a riposo non andranno mai perchè la professione fa parte della persona stessa. Pensate ad esempio all”attore: lui continuerà a recitare finchè ne avrà voglia, perchè un attore troverà sempre un ruolo in base alla sua età . Lo stesso per un cantante.
Un tenore rimarrà sempre un tenore. Faccio questa premessa per fare gli auguri al collega tenore che ha chiuso il suo periodo di lavoro stabile per intraprenderne uno in massima libertà non solo come cantante ma anche come scrittore. Di seguito vi posto uno dei suoi racconti autobiografici elaborato per il suo pensionamento.
Exaudi orationem meam e Cosi’ sia
Non vedevo l’ora di aprire quel regalo che immaginavo ricco e generoso date le dimensioni e il peso e non potevo certo pensare che proprio a me che studiavo dai frati domenicani, potessero regalare il “Libro dei Salmi”.
Per me ragazzino la delusione certo fu grande ma il destino ha voluto che con il “Libro dei Salmi” iniziassi il mio lavoro al Teatro Lirico, per concluderlo 40 anni dopo, sempre con il “Libro dei Salmi”…Exaudi orationem meam…
<<Piga, domani vai a dare man forte ai tuoi amici coristi>> (i miei amici coristi???),cosi’ mi ordino’ il direttore del Conservatorio Nino Bonavolontà e benche’ le mie ambizioni fossero quelle di riscaldare gelide manine e impalmare celesti aide, accettai di buon grado e l’indomani, circondato da una cinquantina di allenate voci, con “La Sinfonia di salmi” di Stravinsky, intonai il mio primo timido canto:Exaudi orationem meam… Di Igor Stravinsky sentii parlare per la prima volta da un illuminato professore al liceo di Firenze allorquando ci esortava a leggere i dipinti di Picasso con la sua musica poiche’ il musicista e il pittore parlavano lo stesso linguaggio, anche se a me, e non ho vergogna a dirlo, abituato a Bach e Raffaello, quei due facevano abbastanza schifo! Allora non avrei mai potuto immaginare quanto “quei due giganti” mi avrebbero aiutato a vedere la realta’ da angolazioni diverse e a non criticare e rifiutare a priori cio’ che puo’ sembrare astruso e difficile da capire.
“Exaudi orationem meam...” Nell’ultimo concerto al Lirico, dal palcoscenico guardavo il pubblico che in religioso silenzio ascoltava i “Chichester Psalms” (manco a dirlo dal Libro dei Salmi) di Leonard Bernstein e meditavo sul significato di quella musica così energica che dava ancora piu’ forza alle parole di Fede e di Speranza e anche l’applauso finale sembrava avere qualcosa di religioso ed era un grazie per il senso di Pace che la musica regala. Pace e Armonia Una Pace che pero’ sembra esistere soltanto nelle sale da Concerto dove l'”orchestra con strumenti tutti diversi e parti completamente diverse, concorre ad un unico bene che è l’ARMONIA DI TUTTI”.
Questo sommesso ma potente pensiero di Riccardo Muti, come una preghiera unisce cristiani islamici buddisti induisti perche’ tutti vogliamo Pace e Armonia, e anche io, questa volta da semplice spettatore, dalla platea continuero’ ad invocarle: Exaudi orationem nostram e cosi’ sia!
Giampaolo Piga
Puoi trovare qui il suo libro Il mio vivere così