Il 25 aprile oltre che per essere ricordato per la liberazione dal fascismo, è anche l’anniversario di ciò che rivoluzionò il concetto stesso di comunicazione.
Guglielmo Marconi: i 150 anni dell’italiano che fece parlare il mondo.
Segnali digitali dalle sonde automatiche terrestri perse nello spazio più profondo. Un’immagine che illustra il livello tecnologico raggiunto dall’umanità in poco più di un secolo, grazie anche all’intuizione e alla caparbietà di uno dei più grandi scienziati italiani di sempre: Guglielmo Marconi. E le celebrazioni del fisico, a 150 anni dalla sua nascita, partiranno oggi – dopo la Santa Messa celebrata dal cardinale e arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi – da dove questa storia tutta italiana è cominciata.
Era infatti il settembre del 1895, quando dal suo studio a Villa Griffone nel Comune di Praduro e Sasso (poi diventato nel 1938 Sasso Marconi proprio in onore del fisico felsineo) ai piedi dei colli bolognesi, dopo molti tentativi, un giovane 21enne riesce nell’impensabile: lanciare un segnale senza fili superando un ostacolo. E da quel momento nulla è stato più come prima.
Quel giovane era appunto Marconi. L’apparecchio utilizzato dal fisico italiano si dimostrò valido nel comunicare e ricevere segnali alla distanza di più di un miglio, ma anche nel superare gli ostacoli naturali (la collina dei Celestini dietro Villa Griffone). Il colpo di fucile che il maggiordomo Mignani spara in aria per confermare la… continua a leggere qui