I Femminicidi e i messaggi fuorvianti di certa musica

COORDINAMENTO STAGE & INDIES: SULLA TRAGEDIA DEI FEMMINICIDI IL SETTORE MUSICALE TROVI IL GIUSTO COMPROMESSO TRA LIBERTÀ DI ESPRESSIONE E LA VEICOLAZIONE DI MESSAGGI POSITIVI: si realizzi tra governo e operatori del settore musicale un codice etico

Di fronte ai tragici e continui ed ennesimi casi di femminicidi e di fronte ad episodi di grave violenza come quelli di alcuni trapper recentemente arrestati  e alle polemiche che si sono recentemente innescate su tali argomenti non si può rimanere in silenzio e ognuno di noi deve assumersi delle responsabilità.

Come viene citato da più parti e da più fonti, compresi tanti protagonisti pubblici, un certo modello musicale, è assodato, veicola messaggi sessisti, volgari, violenti, misogini e patriarcali, spesso anche razzisti e omofobi, che alimentano verso le giovanissime generazioni , spesso tra gli otto e i tredici anni, privi di senso e spirito critico, dei modelli di vita totalmente al di fuori dalla legge e che presenta la donna solo ed esclusivamente come un oggetto, che contribuiscono ad alimentare quel contesto sociale e culturale che, insieme a tanti altri elementi, genera, tra l’altro,  i femminicidi, che paiono, insieme ad altre gravi azioni violente, non avere fine nel nostro Paese.

Per questo motivo riteniamo necessario dissociarci dagli artisti che propongono tali modelli musicali e chiediamo si smetta di produrre, diffondere e allestire progetti musicali, discografici, dal vivo e digitali, che contengano nei testi e nei gesti incitamenti all’odio, alla violenza, alla sopraffazione verso le donne e e non solo.

Risulta inaccettabile che canzoni di tal genere arrivino in testa alle classifiche grazie a investimenti economici promozionali e pubblicitari di grande rilievo che, di fatto, ponendo al centro dell’attenzione delle nuove generazioni modelli e visioni del mondo femminile a dir poco totalmente fuorvianti e diseducativi, finiscono per normalizzare e promuovere una società violenta e misogina. Tra l’altro nel nome di una fantomatica liberta’ di espressione che non puo’ in alcun modo esistere quando questa puo’ portare, addirittura, alla tolleranza di efferati omicidi di gravita’ inaudita e intollerabili in una  societa’ civile.

Con il manifesto appoggio del circuito mainstream, certi personaggi, che propongono tali inaccettabili modelli musicali, hanno assunto le caratteristiche di celebrità, recepiti dalle giovani generazioni come dei vincenti, “modelli di successo” da seguire, ammirare, ed emulare.

Questi contenuti non hanno inoltre restrizioni, non esiste un accesso limitato in base all’età, come ha dimsotrato anche la recente sanzione dell’AgCom a TikTok, sono disponibili per chiunque disponga di un device, e sappiamo che è soprattutto un pubblico ancora fase di formazione, non ancora maturo, a fruirne in grandi quantità, quindi ad esporsi al rischio di emulazione.

Per ciò chiediamo a tutti, noi compresi, un’assunzione di responsabilità e invitiamo, specialmente le grandi produzioni,  a cessare di essere il motore propulsore della diffusione di tali modelli musicali, quindi socio – culturali.

Non si tratta di censurare, tutto il contratio, ognuno deve essere libero di potersi esprimere come meglio ritiene , purche non sia al di fuori della legge, ma si tratta di non collaborare più e di non essere più correi di certi comportamenti.  Si tratta di trovare un giusto compromesso tra l’intangibile libertà di espressione, come sancito dall’art.21 della Costituzione Italiana, e la necessità di veicolare, soprattutto ai più giovani e ai giovanissimi indifese, messaggi positivi attraverso l’arte e la cultura e la sua bellezza.

Il Coordinamento StaGe! & Indies nel suo piccolo adotterà queste precauzioni e invita coloro che hanno in mano le grandi leve del mercato ad aderire a tale proposta e a non valorizzare più testi, comportamenti e modelli malsani, spesso anche ai limiti della legalità, fra cui quelli che incitano a considerare la donna come un oggetto e invita il Governo e gli Operatori del Settore ad organizzarfe un tavolo di confronto per realizzare un Codice Etico che vada in questa direzione.

È una goccia nell’oceano ma se ciascuno, nel proprio ambito personale e lavorativo, farà la sua parte, forse, si riuscirà a invertire la rotta e ad azzerare il contatore di queste tragiche morti. Provarci è d’obbligo continuando ad operare come noi facciamo con eventi, convegni, forum, formazione ed altre azioni a lavorare contro il gender gap nel settore musicale.

COORDINAMENTO STAGE & INDIES

La Filiera della Musica Indipendente ed Emergente

www.coordinamentostage.it

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