Noi bambini degli anni ’60, siamo cresciuti con la TV in bianco e nero, la TV dei ragazzi e il Carosello. Ed è su quest’ultimo che mi voglio soffermare. Il Carosello non era altro che una sequenza di spot pubblicitari che vedevano protagonisti attori, cantanti, personaggi famosi in generale . Le colonne sonore non erano lasciate al caso . Spessissimo infatti venivano utilizzati brani del repertorio sinfonico, che rimanevano nella nostra memoria per tanto tempo, magari col nome di questa o quella pubblicità. Quando ho cominciato a studiare musica alle scuole medie, uno dei primi brani che ho ritrovato era Il Mattino di Edvard Grieg conosciuto da noi bambini come “La pancia non c’è più” . Vi invito a vedere il video sottostante per capirne il motivo.
Prossimamente al Teatro Lirico di Cagliari saranno presentati frammenti dalle musiche di scena per soli, coro e orchestra, per l’omonimo poema drammatico di Henrik lbsen di Edvard Grieg (Bergen, 1843 – 1907)
Il mattino di Edvard Grieg è il primo brano della suite op. 46, dove sono raccolte alcune musiche di scena per la rappresentazione teatrale del Peer Gynt (dramma di Ibsen scritto in versi).
Il personaggio prende spunto da una leggenda norvegese. Peer Gynt è un antieroe, un debole, un sognatore, un buono a nulla con dei sogni da megalomane.
E’ un personaggio affamato di esperienze e, nel corso del dramma, vive diverse avventure (che in genere si concludono con la fuga) che gli permettono di conoscere e diventare se stesso.
Dopo la morte della madre e la fuga dalla patria Peer Gynt giunge in Marocco dove vede il sorgere del sole.
Il brano ha un sapore idilliaco e lascia presagire un nuovo inizio, una nuova avventura (o disavventura). Il tema del Mattino è usato anche per chiudere la rappresentazione teatrale quando Peer Gynt, tornato dal suo vero amore (Solveig), trova la pace.
La melodia de Il Mattino è basata sulla scala pentafonica ed è affidata a flauto, oboe e violini.