di Giampaolo Piga
Giovani, carini e occupati Incontrarli nei corridoi del Teatro o averli a fianco durante le recite di Mefistofele è stato per me un momento di particolare emozione perche’ conoscevo bene il difficile momento che stavano passando e anche quello che nella loro testa frullava perché con quel CONCORSO si giocavano veramente tutto il loro futuro.
Quando ho visto i primi risultati, ho avuto voglia di abbracciarli uno per uno perché avevano superato delle prove che chi non ha mai cantato, nemmeno può immaginare cosa possano significare. In questi giorni i miei amici colleghi che erano uniti da un unico scopo e un’unica preoccupazione, li sentivo vicini come non mai perché i CONCORSI di canto mettono una paura che fa tremare polsi e voce e la voce è proprio quella che invece non deve affatto tremare. CE L’HANNO FATTA!!!
Pero’, che strano Paese il nostro, fatto di santi, poeti e navigatori, abbiamo scoperto l’America e portato arte musica e canto in tutto il mondo interpretando con la nostra voce ITALICA UNICA E INSOSTITUIBILE le piu’ belle Opere Liriche di Rossini Donizetti Verdi Puccini, ma solo oggi, dopo 500 anni di attesa, l’UNESCO si accorge di tutto questo e ci infila nella lista del patrimonio culturale dove gia’ prima di noi c’era finito il “teatro dei Pupi siciliano” e i “pizzaioli napoletani”.
Ma come direbbe il Montale:“Ma in attendere è gioia più compita.” E noi con gioia festeggiamo IL CANTO LIRICO PATRIMONIO dell’ UMANITA’ con canti musica e una bella pizza Cu ‘a pummarola ‘ncoppa.