di Vito Biolchini
Oggi è un giorno felice: a Cagliari ha riaperto il Teatro dell’Arco, il teatro del mio cuore, il teatro in cui iniziai a lavorare, giovanissimo, nel 1991.
Fino a qualche anno fa sembrava tutto perduto e con Mario Faticoni, che dell’Arco e della compagnia Il Crogiuolo (portata avanti con successo da Rita Atzeri) è stato nel 1984 fondatore e impareggiabile animatore, ci eravamo quasi convinti che quella sala nel cuore di Stampace (chiusa da quanto tempo? Da vent’anni?) sarebbe rimasta sbarrata per sempre. E invece no, a volte le cose accadono.
A farle accadere è stato soprattutto il Museo Archeologico Nazionale di Cagliari, che ha deciso di acquisire dal Demanio lo spazio e di restituirlo alla sua funzione culturale, in un quartiere ricco di storia e oggi devastato dalla movida.
A credere nel progetto è stata soprattutto Maria Antonietta Mongiu, che ha voluto che il Museo Archeologico acquisisse anche la biblioteca teatrale e l’archivio del teatro sardo di Mario Faticoni.
Ora, è probabile che in molti si siano dimenticati del Teatro dell’Arco, e dell’importanza che ha avuto per la scena sarda tra gli anni 80 e 90, ma vi posso assicurare che fu un luogo dove tanti giovani si formarono, grazie anche all’incontro con straordinari artisti che in quel piccolo palco sei metri per sei portarono spettacoli memorabili.
Sì, oggi è proprio un giorno felice.