Giro girotondo,casca il…

di Giampaolo Piga

Tiziana

Non ho ricordo di come Tiziana, mia sorella, si  fosse aggiudicata l’appellativo di Nerone, ma considerando che in casa io ero per tutti  Dracula e anche gli altri fratelli meglio non se la sono cavata, non mi tornerebbe strano pensare  che questi fossero nomignoli messi cosi’ a caso. Tiziana pero’, a dispetto dell’incendiario  romano, è un gran bel nome e oggi voglio  raccontare di una Tiziana che da ieri mi è entrata nel cuore e li rimarra’ finche’ campo.

Ai tempi del conservatorio ho avuto modo di sentire tante e tante voci e di conoscere tanti e tanti cantanti che ci potrei fare un coro fino al cielo. Una voce pero’, non me ne vogliano le altre, si diceva fosse la piu’ bella di tutte e quando mi capito’ di sentirla per la prima volta…AVEVANO RAGIONE!

Quel giorno al Lirico di Cagliari la serata non era come le altre perche’ il Requiem di Mozart cantato da lei, Tiziana, ha reso quella Musica ancora piu’ Sublime e il ricordo di quella esecuzione è tra i piu’ belli di sempre perche’ Tiziana ha una voce e un modo di “essere cantante” che a me è sempre piaciuto.

Ieri pero’ quando la vidi da lontano arrivare verso di me, mai avrei immaginato che si sarebbe seduta accanto. Cosa abbastanza rara questa, data la mia fama di orso, o come dice qualcuno, di riccio <<Giampaolo, ho saputo solo oggi del libro...>>.

Caro Facebook ti dico… Sui social ultimamente mi sento coccolato e considerato come un divo del cinema o del pallone e non manca chi addirittura esagera nell’affetto e nelle quasi equivoche e ambigue esternazioni. Ma ieri vedere negli occhi e nello sguardo della mia collega, la gioia per la mia gioia e le tante parole che ancora avrebbe voluto dirmi, è stato un momento di emozione che è finito con un abbraccio, sì caro facebook, un abbraccio che tu non sei mai stato in grado di darmi e che mai saprai darmi. Se tutto fosse finito li, sarei stato il piu’ fortunato di tutti, ma il dolce, si sa’, viene sempre alla fine e scambiati il reciproco telefono, mi dice queste testuali parole:<<chiamero’ il tuo tel “Caro Giampaolo!”.

Quel “Caro Giampaolo” che mi è rimuginato tutto il giorno, mi ha messo in testa tanti pensieri di come ho condotto in modo forse un po’ anomalo la mia esistenza in Teatro:<< Mi raccomando Giampaolo, amico di tutti ma intimo di nessuno! >>. Da intimo di nessuno a “riccio” pero’ il passo e’ stato breve e questo purtroppo per 40 anni mi ha negato abbracci belli come quello di Tiziana.

Riccio e orso come certi personaggi delle favole di Oscar Wilde. Si, ho pensato a lui e al suo modo di rendere protagonisti i bambini per rappresentare ipocrisie e perbenismo dell’epoca

Un po’ come per il nostro “Giro girotondo”, che racconta di cose orribili che non voglio raccontare.

Oggi pero’ che di cose orribili non se ne puo’ piu’, idealmente voglio unirmi in un grande girotondo perche’ tenuti TUTTI PER MANO non potremo abbracciare la morte.

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