Quanto Chagall ebbe a dire di Parigi

Di Giampaolo Piga

Volare “Io sono nato morto” «Parigi val bene una messa», con questa espressione di Enrico IV, ringraziai una mia amica per le belle parole al mio libro e quel ringraziamento mi ricordo’ quanto Chagall ebbe a dire di Parigi per quanto quella citta’ piena di artisti e di musei gli aveva dato in termini di ricchezza artistica e notorieta’.

In questi giorni nei corridoi del teatro c’è un grande andirivieni di ragazzi e ragazze che rievocano immagini volanti dei quadri di Chagall: sono i ballerini che ne “Il lago dei cigni” di Cajkovskij, ci faranno sognare come sognare ci fece con la sua “soprannaturale” pittura il noto pittore russo. Io di lui e della sua pittura ho ricordi meravigliosi ma contrastanti perche’ da bambino con la mano d’oro (cosi’ dicevano), riuscivo a riprodurre tutti, da Leonardo a Raffaello, da Michelangelo a Guido Reni. Ma quando mi trovavo davanti a quelle strane figure volanti, me ne stavo fermo a fissarle come incantato senza riuscire a battere chiodo. Quel mondo cosi’ leggero e magico oggi mi torna in mente dandomi come sempre tanta energia e voglia di vivere, perche’ il bello io me lo vado sempre a cercare per quel motivo.

Persone illuminate e in gamba, mi insegnarono a leggere un quadro cosi’ come si puo’ fare per un romanzo o un altro scritto e a capirlo cercando di sapere prima di chi fosse la mano. Ebbene, da uno che disse di se’: “Io sono nato morto”, non ci si poteva aspettare una cosi’ fantastica produzione di figure che alleggeriscono lo spirito facendo sorridere l’anima. E’ un po’ come quando si sente una bella canzone che trasporta in alto il nostro umore non certo alle stelle.

Nel blu, dipinto di blu Tornando a Chagall, mi chiedo se possa esistere una canzone che piu’ di “Volare”, possa commentarne la visione: “Nel blu, dipinto di blu, felice di stare lassu’“…e di fatto sono davvero felici gli sposi che tenendosi per mano volano nel cielo blu, scordandosi e mettendo da parte le miserie terrene.

Io da bambino, e non mi vergogno a dirlo, avevo la fissa di volare e a volte pensavo ai miei piedi come sospesi nell’aria, tanto che mi affascinava non poco la figura di Icaro che consideravo un eroe, anche se poi lui stesso col tempo, mi insegno’ pure che per fare certi voli…ma questo, purtroppo, la vita lo ha insegnato a tutti.

Ma anche “Volare” lo dice a tutti, e dopo averti fatto sognare “Volare oh, oh Cantare oh, oh Nel blu dipinto di blu”… Ti riporta alla realta’: “Ma tutti i sogni nell’alba svaniscon perché Quando tramonta la luna li porta con sé”.

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