In diverse occasioni avrete avuto modo di leggere su questo mio blog, i simpatici e originali racconti di vita del tenore cagliaritano Giampaolo Piga., stimato collega del Teatro Lirico di Cagliari. Ebbene in tanti lo hanno sollecitato a raccogliere questi suoi scritti in un libro. Grazie alla casa editrice LFA Publisher, finalmente è diventato realtà.
Mi ha colpito da subito la sua scorrevole e avvincente scrittura e gli ho voluto domandare se questa sia stata sempre una sua passione.
“La decisione di scrivere mi è venuta constatando che alla domanda di mia figlia “papa’ chi è tuo papa?”, non ho saputo rispondere. Provengo da una famiglia di artisti e ho potuto vedere dei lavori sia di mio nonno che di mio padre, ma oggi non mi è rimasta alcuna traccia di loro e dire ad una bambina che era un artista senza farle vedere alcunche’ di tangibile mi sarebbe venuto in salita.
Oggi grazie a Facebook alcuni miei lavori musicali possono testimoniare come cantavo così come i racconti che periodicamente pubblico, spiegano i passaggi della mia vita che mi hanno portato ad essere prima uomo e poi artista.
Non ho amato sempre scrivere, anzi, il piu’ delle volte farlo a scuola mi comportava dei problemi, perche’ non riuscivo agevolmente a stare in “tema”. A Firenze (dove ho frequentato) , nei temi in classe destavo sempre qualche rimprovero dei miei professori perche’, per esempio, trovavano dissacrante “sparlare di Dante“, ma io sul dolcestilnovo avevo delle idee poco consone per cui le buscavo, prima dal professore e poi dal rettore del mio collegio che puntualmente minacciava per punirmi, di riportarmi in “Sardegna”.
La prima volte che mi è capitato di parlare di me è stata per un fortuito caso: una giornalista pensandomi attore, mi chiese di raccontarle aneddoti della mia professione teatrale, ma saputo che cantavo, accetto’ ugualmente di pubblicare dei miei ricordi. Quando le consegnai una breve biografia mi disse che non l’avrebbe pubblicata perche’ lo faceva soltanto di fatti veri e reali. Dovetti farmi in quattro per farle capire che di inventato non c’era nulla.”
Ora ti sei preso tante rivincite soprattutto pubblicando questo libro .