Su Giacimentu di Enna ‘e Pedra è una delle prime commedie in lingua sarda dello scrittore commediografo Ignazio Salvatore Basile. Quando la scrisse, nei primi anni ottanta del secolo scorso, era convinto della purezza dei canoni della lingua sarda e che anche la commedia sarda, nella sua forma tipica della farsa campidanese, dovesse adeguarsi a tale purezza. Per farsi perdonare questo errore di esuberanza giovanile ha compilato un glossario dei termini sardi più usati nella lingua sarda e nelle sue commedie.In questo modo i non sardofoni capiscono meglio la trama.
La commedia comunque è rivolta e fruibile soltanto per chi mastichi almeno i rudimenti della lingua (nella variante campidanese). E’ stata rappresentata per la prima volta nel 1996 a Siliqua, a cura della Filodrammatica “San Giorgio” della ridente cittadina del Sulcis Iglesiente.
Domenica 11 Dicembre alle ore 19,oo, la compagnia teatrale Is amigus de Santu Perdu riproporrà la commedia di Ignazio Salvatore Basile, nel Teatro della Parrocchia di San Pietro ad Assemini
Ecco di seguito una breve trama della storia.
Nel paese di Sant’Antioco un pescatore, Peppantoni, ha ereditato un terreno da uno zio nella località di Enna ‘e Pedra. Si tratta di un terreno sassoso (da cui deriva il suo nome) che non è suscettibile neanche di essere coltivato. A un certo punto arriva però un industriale milanese (l’ing. Tropelli) che offre a Peppantoni e ai suoi fratelli coeredi la strabiliante somma di mille miliardi delle vecchie lire, sostenendo che lì, proprio in quel terreno, c’è un giacimento di petrolio che renderà ricca la famiglia di Peppantoni e tutta la Sardegna. Peppantoni, scarpe grosse da pescatore ma cervello fino da Sardo, fiuta l’inganno; con l’aiuto di sua figlia Maria, quello di un suo compare Sindaco (che in un primo momento sta, in buona fede, dalla parte dell’ing. Tropelli) e con l’arrivo provvidenziale di un giovane tedesco, Max Leopold, laureato in Geologia e studente di lingue romanze, nonché amico di suo nipote, scoprirà il grande inganno ordito ai danni della Regione.