Cagliari, ArcoStudio lascia la sede storica di Via Portoscalas

Esprimo un ringraziamento particolare a Simona Loddo per il contributo fondamentale dato in questi sei anni, a Bepi Vigna e Nino Dell’Orfano, che hanno accolto con entusiasmo il resto del materiale librario, ubicati ora al Centro Internazionale del Fumetto di via Falzarego e alla scuola civica di musica di via Venezia; grazie anche a Rita Atzeri, Vito Biolchini, Paola Abis, Roberto e Andrea Faticoni, Stefano Anedda, Gianni Pili, Emanuele Maffa, Francesco Latti, Davide e Stefania Cau, per il supporto morale e pratico in questi difficili mesi del trasferimento.
Così termina la lunga storia nata nei primi anni Novanta nel garage della casa del signor Massidda di via San Giovanni 76. Qui Rita Atzeri, appena messo piede al Crogiuolo, dà un primo ordine alle carte, e tutti, Vito Biolchini in testa, svolgono all’inizio quell’attività di preparazione e studio che non ha bisogno del palcoscenico.
Il centro approda nel ’95-96 allo spazio di via Portoscalas 17, concepito essenzialmente come puro ufficio. Il materiale di studio che vi sbarca, rimasto inerte per un po’, viene valorizzato meglio a partire dal 2000, quando non convive più con l’ufficio che si trasferisce al teatro dell’Arco. L’isolamento e la pace che qualsiasi documento invoca durano poco: all’alba del 2003, quando si lascia l’Arco, l’ufficio ritorna al 17. Qui opera fino al trasferimento de Il crogiuolo alla Vetreria di Pirri nel 2015.
Nel peregrinare ed essere sa

ltuariamente e diversamente organizzato l’Arco Studio è stato, ed è in parte ancora oggi, un progetto più che una realtà, non sostenuto adeguatamente.
L’archivio che ne è sortito è frutto della tenacia di Faticoni nel fare e disfare quella tela di Penelope. Gli ricorda la lotta per salvare dalle infiltrazioni d’acqua e dai cambi d’abitazione le collane dei vecchi Espresso, Mondo, Fiera letteraria, Tuttoquotidiano..., poi rilegate e ambiziosamente regine del Centro.
Il progetto ha dato un frastagliato spettro di risultati, per anni punto di riferimento per giovani che cercavano nel teatro la componente culturale; gratificante soprattutto l’attività didattica, nello spirito di accesso e di apprendistato che collateralmente investiva il palcoscenico. In questo impegnarsi per creare l’alternanza tra studio d’archivio e studio didattico si sono prodigati anche Fabio Pisu, Paola Ganadu, Roberto Deiana, Gianna Mula, Elisa Abis, Elena Pau, Valentina Serra, Mattia Carta, Anna Puxeddu, Valentina Pisu…
La sedimentazione porta al traguardo prezioso dell’archivio che diventa d’interesse storico il 3 settembre del 2015, lo sbocco più gratificante per l’altrimenti infruttuosa attitudine di Faticoni a fare tessuto di quello che promana da lui o da altri che gli stanno intorno o che incontra sulla sua strada. L’archivio racconta l’attività di 56 anni, documenti attinenti l’attività operativa delle formazioni Cut Cts Crogiuolo: manifesti, locandine, programmi di sala, volantini, fotografie, presentazioni e recensioni giornalistiche, dati sulle strutture gestite, copioni, video, audio, quaderni, note artistiche, corrispondenza, materiali cartacei elaborativi e gestionali ordinati tematicamente; libri di saggistica e drammaturgia, di cultura generale, riviste teatrali e di spettacolo; opere teatrali pubblicate in riviste, riviste di spettacolo in Sardegna, repertorio d’idee teatralizzabili o per uso giornalismo scenico, archivio tematico o per autore da ritagli giornalistici; materiali per la didattica, di cultura generale; riviste e archivi giornalistici di teatro cinema e tv; spartiti e riviste di musica; materiali su compagnie sarde e no; un centinaio di riviste sarde, e altro, tra cui documenti sull’attività didattica, di giornalista, critico teatrale e scrittore di Mario Faticoni

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