Al Bano e l’ape che succhia

di Giampaolo Piga
<<Giampaolo ti devo ringraziare perche’ stanotte non riuscivo a chiudere occhio e sono andata a rileggermi le tue cazzate…mi hanno fatto morire!>>. Non ho avuto il coraggio di chiedere di che morte sarebbe morta ne’ se la mia insonne amica sia ancora viva, ma il fatto che mi lascia pensieroso è che io che canto da quasi mezzo secolo per la mia voce ricevo certo tante belle parole di apprezzamento ma tutto finisce li, mentre a quanto pare, le mie “poetiche cazzate” sortiscono un effetto quasi taumaturgico.
A volte nel rileggere i vari commenti ai miei scritti mi sento un po’ come quel tale Dulcamara che nell’ Elisir d’amore dispensa miracoli e cure per tutti i mali “Benefattor degli uomini,
Riparator de’ mali”…, e non manca nemmeno, ed anzi sono sempre di piu’, quelli che vorrebbero poter leggere le mie cazzate comodamente in poltrona sotto forma di libro. Povero me!
Nel viavai degli aeroporti piu’ che l’ansia del volo quello che mi rimaneva stampato era la varieta’ infinita delle espressioni dei volti e mi impressionava il pensiero dei pensieri che tutta quella umanita’ potesse avere in testa. Certo che ingannarsi che tanti loro sorrisi potessero essere sincere espressioni di felicita’ sarebbe davvero da ingenui, ma sorridere e a volte ridere anche dei proprii mal di testa non fa affatto male. Quel giorno in aeroporto pero’ a captare la mia attenzione non fu un allegro sorriso ma un volto di una tristezza infinita. Non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso perche’ era bella, bellissima, triste, tristissima e di li a poco il padre Al Bano con un severo:<< sbrigati Ylenia! >>, se la porto’ via e non la vidi piu’. Non passo’ molto tempo che per le tragiche note vicende, Ylenia scomparve nel nulla e non la vide mai piu’ nessuno.
Non sono avezzo alla cronaca nera ne’ voglio parlare di disgrazie altrui, pensavo soltanto ad Al Bano e al dolore di un padre che perde sua figlia e questo pensiero mi porta a Rigoletto che urla contro il cielo:<< Ah!…la maledizione! >>.
La figura di Al Bano di certo non la associo solo a Rigoletto, anzi, lui è allegro pieno di vita e trasmette sempre positivita’ e gioia di vivere e non è un caso che la sua canzone “Felicità” abbia riscosso un successo straordinario in tutto il mondo.
Il Principe de Curtis ebbe a dire:<< “la felicità è fatta di attimi di dimenticanza”>>, e se è cosi’ semplice mi chiedo perche’ ci arrabattiamo in cerca di questa tanto sospirata felicita’ se poi la potremmo gustare con: “un bicchiere di vino con un panino…la felicita’”. Una canzone questa che sarebbe piaciuta tanto anche a Trilussa: C’è un’ape che se posa
su un bottone de rosa:
lo succhia e se ne va…
Tutto sommato, la felicità
è una piccola cosa.
Condivido con i miei lettori di Musicamore, una serie di racconti di vita teatrale e personale vissuti dal collega tenore Giampaolo Piga. Molti di questi ricordi appartengono anche a me in quanto per qualche decennio abbiamo condiviso sia gli studi al Conservatorio di musica che la professione di artisti del coro al Teatro Lirico di Cagliari ,lavorando a  stretto contatto con i più grandi nomi della lirica , del teatro e della danza. Troverete gli altri racconti negli articoli correlati a questo post

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