La commerciante e il violinista

foto di don Raimondo Mameli

Diciamocela tutta, dietro il grande polverone causato dalla commerciante e il violinista spagnolo nel centro di Cagliari, si cela un’ intolleranza. Mi correggo, un’ intolleranza verso un certo tipo di musica. Purtroppo non tutti amano ogni genere musicale e su questo ci troviamo d’accordo . C’è chi ama la musica leggera e l’ascolterebbe a tutto volume per ore; c’è chi ama il jazz; c’è chi ama la musica metal e c’è chi la musica non la ama per niente. Ciò non significa che non ci debba essere un certo rispetto reciproco soprattutto quando chi si esibisce è un professionista.

Quando ho iniziato a studiare musica e canto,  nel mio condominio, non tutti apprezzavano i miei esercizi . Quando si sta per ore a battere su un passaggio, sia vocale che strumentale, non è molto piacevole per i vicini che magari studiano o lavorano. E’ diverso quando la successione non è di poche battute ma di brani musicali completi eseguiti con una certa maestria.

Nel mio condominio mi avevano imposto un orario molto ristretto, troppo poco per quello che serviva a me e così i miei genitori mi avevano affittato una camera separata dal nostro palazzo,  per poter così studiare e  dare qualche lezione privata.  Avevamo trovato un accordo per la pace di tutti. In seguito quando iniziai a tenere qualche concerto, vidi che tra il pubblico c’erano anche quelle stesse persone che si lamentavano (degli esercizi) e vi garantisco che ne ho avuto un grande piacere soprattutto quando mi hanno fatto i complimenti e confidato che adesso era davvero piacevole ascoltarmi.

Nel caso del violinista e della commerciante ho capito che il fastidio era dato esclusivamente dal volume  troppo alto per la commerciante che lo ascoltava  da “tre ore” (sua dichiarazione) e che non le permetteva di lavorare serenamente. Da qui il polverone. Forse , venirsi incontro, sarebbe stato ad esempio chiudere la porta, oppure accordarsi dalla prima ora sul volume o sul repertorio,  instaurando un dialogo civile.

Ricordo ancora come fosse oggi, di un pompiere che faceva i turni al Teatro Lirico nel servizio di sicurezza dietro le quinte. Un giorno mi fermò e mi disse: “signora, non si offende se le dico che per me stare qui a sentire questa musica antica mi fa stare veramente male? E’ una vera tortura! I violini poi mi fanno starnutire!

Il mondo è bello perchè è vario, l’importante è dialogare e trovare un modus vivendi . Infatti se ci facciamo la guerra tra noi per queste stupidaggini, poi non lamentiamoci  se, ad un livello diverso e superiore, scoppiano delle controversie ben più gravi e pericolose.

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