Storie di donne: Ainnantis, stasera a Casa Saddi

Citazioni da Ainnantis – Storie di donne di una Sardegna che va oltre

Per parlare del libro con Giorgia Luppi, una delle autrici, ed avere l’autografo, venite stasera a Casa Saddi (Pirri CA) alle ore 18

Adelasia Cocco – p.37
[Affermazione professionale oltre il contesto storico-culturale sfavorevole]
Adelasia, forgiata per non arrendersi, non si perde d’animo e il suo valore professionale viene riconosciuto dai consiglieri comunali della città, che le assegnano l’incarico nel rione di Seuna. Ce l’ha fatta.
«Ho vissuto un’esperienza bellissima a contatto con i poveri, i contadini, i pastori, quasi in terra di missione. Ho dovuto lottare contro tutti, in un ambiente talvolta ostile che voleva il sesso debole relegato fra i fornelli di casa. Alla fine ebbi la stima della popolazione.»
Parole di una donna forte e determinata, che ha fatto il suo ingresso nella storia in modo ossimoricamente prepotente e umile: la tenacia di chi ha forzato la consuetudine, la delicatezza di chi ha scelto di dedicarsi agli ultimi, in una terra difficile.
Ninetta Bartoli – p.49
[Capacità di staccarsi dalla consueta disuguaglianza tra uomo e donna e dalla visione tradizionale che vede la donna sottomessa all’uomo]
Classe 1896 e di famiglia nobile, Ninetta ha la possibilità di trasferirsi a Sassari per accedere alla prestigiosa istruzione impartita dall’Istituto Figlie di Maria. Qui conosce padre Giovanni Battista Manzella, carismatico missionario con cui collabora in parrocchia, agli albori del suo percorso di impegno sociale.
È durante questo periodo di formazione culturale che si accorge di non essere votata al matrimonio, in ragione delle sue idiosincratiche convinzioni nei confronti delle disuguaglianze tra uomo e donna e della sottomissione di quest’ultima alla figura maschile: sarà questo il presupposto ideologico alla base delle sue azioni – personali e politiche – degli anni a venire.
Francesca Sanna Sulis – p. 23
[Ricerca di innovazione imprenditoriale ed emancipazione personale]
Anche sul finire di un grandioso viaggio quale è stata la sua intera vita, Francesca continua a farsi portatrice di valori profondi e di istanze rinnovatrici, capaci di trasformare la prosaicità del lavoro nel lirismo dei piccoli grandi cambiamenti culturali. Creatività e innovazione diventano quindi punto di partenza di un’esperienza che porterà, in fin dei conti, a un risultato travolgente, se non altro nelle vite coinvolte: l’emancipazione. Di Francesca stessa, delle donne che lavorano per lei, persino delle clienti che comprano i suoi abiti, perché ognuna a modo suo si giova di quest’armonia messa in circolo.
Maria Carta – p.70
[Capacità di ritagliarsi un proprio spazio in un universo prettamente maschile e di rinnovare la tradizione]
[…] in Sardegna ancora deve affrontare delle resistenze, in un’epoca in cui il canto sardo è esclusivo appannaggio degli uomini: riuscirà però a essere accettata e a conferire così nuova presenza femminile al canto gregoriano, con la sua capacità di rinnovare e assieme rispettare la tradizione, attraverso nuove interpretazioni scaturite da una identificazione piena in ciò che propone, con una partecipazione autentica al dolore e alla gioia che quelle parole e quei suoni portano con sé.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *