Ultimamente mi sono imbattuta nell’aria di Beethoven: Ah! Perfido, di rara esecuzione, vocalmente molto molto difficile. La conoscevo solo per averla sentita in qualche registrazione ma mai l’avevo vista sullo spartito. Ho sempre pensato che il grande musicista tedesco, con tutti i suoi pregi e la sua genialità, non fosse proprio portato per la scrittura vocale tanto meno quella italiana. Non tutti i geni sanno fare tutto. Perchè dico questo? Perchè avendo cantato come artista del coro per quasi 35 anni, ho avuto la possibilità di cantare la musica corale di decine di autori molto diversi tra loro, difficili e meno difficili; ma cantare le poche cose scritte da Beethoven è sempre stato estremamente complicato e faticoso. Tutti conoscono il famoso Inno alla gioia tratto dalla Nona sinfonia, che non è proprio una passeggiata, ma quanti conoscono davvero l’impervia vocalità della Missa Solemnis?
Vocalmente parlando il nostro grande Giuseppe Verdi è al primo posto su tutti.
Tornando alla nostra aria, vi sottolineo che non è tratta da nessuna opera ma è considerata un’aria da concerto per soprano e orchestra op.65 . Beethoven la scrisse negli anni della formazione in cui si cimentò con la tradizione vocale italiana.
“Ah! Perfido “, scritta nel 1796 è stata dedicata alla «Signora Di Clari», la diciannovenne contessa Josephine Clary, residente a Praga, che si dilettava come cantante. La prima esecuzione è stata privata in un salotto di Praga, poi, sempre nel 1796 ci fu invece l’esecuzione durante un concerto a Lipsia con Beethoven che cambia la dedica, stavolta per una delle più famose cantanti dell’epoca, Josepha Dusek.
Un recitativo, un cantabile e un allegro, secondo la classica struttura in tre parti dell’aria italiana che ascoltiamo dalla grande Montserrat Caballé