Durante il governo dei talebani negli anni ’90, televisione e cinema erano severamente vietati, e infrangere le regole poteva metterti in guai seri. La musica, per gli Afgani, è considerata immorale. Nel 1996 i talebani diedero fuoco agli strumenti musicali. Ancora nel 2001, quando vennero cacciati, c’era chi non accettava la musica.
Zabihullah Mujahid portavoce dei talebani, ha detto al New York Times che “La musica nell’islam è proibita”e conferma che la musica non sarà consentita in pubblico.
Col ritorno dei talebani purtroppo le prime vittime sono le donne e quelle che fanno musica sono più a rischio delle altre.
Negin Khpalwak, la prima direttrice d’orchestra in Afghanistan ha lasciato il suo paese ed è in salvo dopo il ritorno dei talebani. La sua storia si intreccia con quelle delle donne afghane che non possono più entrare nei loro uffici a lavorare perché donne .
Negin ha inizato a muovere i primi passi nella musica quando era solo una bambina. Nata nella provincia di Konar, al confine con il Pakistan, si è trasferita in un orfanotrofio di Kabul per iniziare a studiare. Ha 25 anni. Da pochi mesi guidava la Zohra Orchestra, composta da 35 elementi femminili, che unisce influenze afghane a quelle occidentali. ”Ci sono molti problemi di sicurezza – spiegava la giovane all’agenzia Reuters – quando camminavamo per strada con i nostri strumenti non eravamo al sicuro e potevamo muoverci esclusivamente in macchina.
Ovviamente l’orchestra è stata chiusa con la sua associazione