Il messaggio in musica è il modo più efficace per giungere veloce al cuore di chiunque e ancor di più a quello di un padre che, per tanti motivi non ha mai voluto riconoscere suo figlio. Un abbraccio, un consiglio, la presenza nei momenti difficili ma anche belli che la vita ci riserva, sono le cose che mancano quando manca un genitore. E’ un’ombra costante che non lascia vivere sereni, che non si può cancellare, che riemerge sempre e in maniera ancora più forte quando il figlio a sua volta diventa padre.
“Per me non è stato certo facile mettermi a nudo, ma comporre questo brano è stata una liberazione. Il testo, che reputo bellissimo, lo ha scritto Alberto Massazza, poeta, attore e cantastorie di strada che vive a Cagliari, ovviamente su una mia idea” .
Il baritono Paolo Floris cantante e compositore parla a cuore aperto attraverso la romanza “Qual ombra del passato” scritta in una prima versione nello stile liederistico e poi tradotto nella lingua sarda, limba sarda comuna, “Cale umbra de su passadu”. sintesi tra i dialetti più importanti della Sardegna e utilizzata per gli scritti ufficiali della regione.
“L’ho tradotta e variata nella seconda parte nell’arrangiamento con launeddas e cori a tenores oltre che basso e batteria, perchè mi pare che il messaggio, in lingua sarda sia più autentico. Nel realizzare il video, ho voluto inserire alcune immagini suggestive della mia città, la Cagliari del tempo passato, con due caratteristiche figure sarde: il Mamuthone che rappresenta me, e Sant’Efisio mio padre, un santo a lui molto vicino da generazioni.”
Di seguito pubblico le due versioni