Il grande musicista Ludwig Van Beethoven è conosciuto anche da coloro che non seguono la musica classica. E’ infatti tra i musicisti più popolari. E’ risaputo che il musicista fosse sordo ma in tanti non sanno che una delle cause erano delle percosse di un padre alcolizzato e violento. I suoi problemi iniziarono già in gioventù. Infatti già all’età di 30 affermava di riuscire a sentire con difficoltà le persone che parlavano a voce bassa, condizione che è poi peggiorata nel tempo facendogli perdere completamente l’udito negli ultimi anni. Ma ci sono anche tante curiosità poco conosciute della sua intensa e travagliata vita.
La Nona sinfonia e l’Inno alla gioia
Riallacciandoci a quanto detto prima, nonostante la sua completa sordità – che caratterizzò gli ultimi 8 anni della sua vita – riuscì comunque a comporre la parte finale dalla nona sinfonia e l’inno alla gioia senza sentire nemmeno una nota di quelle che, magistralmente, metteva sul pentagramma.
Il piombo
Morì a causa di una brutta cirrosi epatica, ma si è pensato a lungo che questa fosse la conseguenza di un avvelenamento da piombo. Si ritrovò infatti un’alta concentrazione dell’elemento nel suo organismo, forse per un unguento spalmato dopo un’operazione chirurgica o per il calice da cui beveva. Il piombo inoltre causa irritabilità, blocco renale e del fegato, tutte cose che l’autore manifestò alla fine della sua vita. Tuttavia una ricerca della Mount Sinai school of medicine di New York ha recentemente smentito queste ipotesi: secondo le ultime analisi, concentrazione era comunque troppo bassa per causare un avvelenamento.
L’arrresto
Leggenda vuole che il grande musicista fu arrestato perché creduto un vagabondo. Si dice che, un giorno, andasse in giro vestito in maniera così sciatta che venne ritenuto vagabondo e arrestato. Nonostante il fatto che affermasse più volte di essere il celebre musicista, non venne liberato finché non intervenne il direttore di orchestra.
Irascibile
Era molto irascibile e di pessimo carattere. Dimenticava sempre tutto e aveva scatti di collera improvvisi e, di conseguenza, viveva da solo, senza servitori, poiché non riuscivano a sopportarlo, nel disordine più totale. Nonostante tutto voleva un bene dell’anima al nipote Karl, di cui era tutore, che nominò suo erede nel testamento in punto di morte. Tuttavia, sembra che il rapporto tra i due non fosse sempre rose e fiori: il giovane Karl avrebbe tentato il suicidio perché non sopportava i continui rimproveri dello zio brontolone.
Il cuore
Beethoven soffriva di varie malattie, tra cui delle aritmie cardiache. Alcuni ricercatori hanno ipotizzato che il ritmo di alcune sue sinfonie si basino proprio sul ritmo del suo cuore malato.
La sifilide
Secondo un’ipotesi, sembra che la sifilide di cui soffrirono molti personaggi famosi, tra cui Nietzsche e Wilde, abbia amplificato il loro genio creativo e, sempre secondo teoria, è ciò che sarebbe successo anche a Beethoven. Questa teoria comunque non è stata ancora confermata.
Il suicidio
Quando, in gioventù, si accorse del progredire della sua sordità e realizzò che questo avrebbe distrutto la sua carriera da musicista, pensò addirittura di suicidarsi per porre fine a questo tormento. Ma si trattò sempre di un pensiero che non mise mai in pratica.
Al chiaro di luna
Sembra che la celebre composizione sia stata scritta da Beethoven per Giulietta Guicciardi, che era sua allieva. Si pensa inoltre che sia lei l’“immortale amata” a cui fu dedicata la lettera d’amore che Schindler trovò dopo la morte del compositore.
La “Cura Ludovico”
Alex DeLarge, il protagonista del film cult di Kubrick “Arancia Meccanica” tratto dal libro di Burgess, è grande appassionato di Beethoven, la cui musica è colonna sonora delle sue vicende, comprese le “notti brave”. Ironia della sorte vuole che però, Alex venga sottoposto alla “Cura Ludovico”, che consiste nella visione coatta – insieme a un farmaco che induce forte nausea – di scene violente, in alcuni casi accompagnate dalla musica di Beethoven. A causa di un effetto collaterale della “Cura”, in futuro Alex non riuscirà più ad ascoltare la Nona senza provare nausea e panico.
Domani sera alle ore 21 sulla emittente sarda Videolina, il coro e l’orchestra del Teatro Lirico di Cagliari eseguiranno la Nona sinfonia del grande musicista tedesco
diretti dal maestro Fabrizio Maria Carminati.