Il lungo periodo di lokdown ha contribuito a cambiare i ritmid i vita e lavoro di molti di noi. Se prima la musica e il PC venivano prima di ogni altra cosa distogliendomi dall’abitudine quotidiana di qualche trasmissione televisiva, adesso ho ripreso antiche abitudini che sarebbero piaciute alla buonanima di mia madre, fan scatenata dei teleromanzi. Durante l’inverno mi sono imbattuta per caso in una bellissima serie intitolata Terra Nostra dove si narra la vita dei fazendieri e degli emigrati italiani nella terra di Brasile . Si ricorda che qui hanno potuto trovare il benessere , (lasciando la miseria italiana di fine 800) lavorando nel settore del caffè.
Quasi per caso mi sono nuovamente immersa in un altro teleromanzo, sempre ambientato nel settore caffeario, ma questa volta in quella della terra di Colombia. Mi ha affascinato conoscere tutto quello che riguarda il caffè, dalla raccolta alla distribuzione e di tutti i settori lavorativi che lo riguardano: raccoglitori, assaggiatori, distributori, immagine pubblicitaria ecc. Il Sudamerica è considerato il maggor produttore al mondo della deliziosa bevanda. Altri paesi però hanno in qualche modo cercato di fare concorrenza al Brasile e alla Colombia ad esempio la Turchia.
Il famoso scrittore francese Honoré de Balzac era famoso per i suoi eccessi e tra questi si vantava di aver lavorato per 48 ore di seguito, a parte una pausa di tre ore in mezzo. Lui era ossessionato dal caffè, che beveva in quantità impressionanti, pare fino a 50 tazze al giorno. sostenendo che lo aiutasse a scrivere.
Balzac ne scrisse anche nel saggio Traité des excitants modernes, del 1839 (qui in inglese la parte sul caffè): il suo preferito era una sorta di caffè turco molto forte e denso ma quando non bastava ingeriva direttamente i chicchi macinati a stomaco vuoto, un metodo «orribile e abbastanza brutale» che consigliava soltanto a «uomini di eccezionale vigore» con «con mani larghe e squadrate e gambe come birilli del bowling». Una volta lo suggerì a un amico che doveva terminare un lavoro in giornata. Diceva che “ dallo stomaco arrivava direttamente al cervello…Da quel momento, tutto diventa agitato. Le idee marciano come battaglioni di un’armata verso un leggendario campo di battaglia, e la battaglia infuria. Le memorie caricano, con alti vessilli scintillanti; la cavalleria della metafora dispiega un galoppo magnifico; i bersaglieri sparano a vista; forme, ombre e personaggi si impennano; la carta si riempie di inchiostro: inizia il lavoro notturno che termina con fiumi di acqua nera dopo che la battaglia è stata aperta da quella nera polvere».
Balzac ha dato anche il nome a una marca e catena di caffè