San Teodoro Jazz, cinque giorni di concerti

Daniela Pes

Dal 2 al 6 settembre in Gallura la quinta edizione del festival San Teodoro Jazz. Cinque giorni di concerti nel cuore di San Teodoro con il Woodstore Quintet feat. Roberto Rossi, Francesca Corrias “Roundella”,  il trio di Domenico Sanna con Greg Hutchinson e Ameen Saleem,  il San Teodoro Jazz Quintet con Daniela Pes,  mumucs e il trio SVM, tra gli ospiti.

Dal 2 al 6 settembre si rinnova a San Teodoro l’appuntamento con il festival San Teodoro Jazz, la manifestazione dedicata al genere di matrice afroamericana e alle sue immediate derivazioni con la direzione artistica del clarinettista teodorino Matteo Pastorino.

Cinque giorni, dunque, ricchi di concerti nel suggestivo borgo gallurese (dal quale prende il suo nome) alle pendici orientali del massiccio di monte Nieddu, con il Woodstore Quintet insieme a Roberto Rossi, il progetto Roundella di Francesca Corrias, il trio di Domenico Sanna, che in questa occasione ospita il batterista statunitense Greg Hutchinson, e ancora Claudio Miotti “CLAXXX”, il trio SVMPaolo Corda e Jacopo Careddu quartetJuri Altana quartet e il San Teodoro Jazz Quintet, che aprirà il festival con l’anteprima  mercoledì 2 settembre ai Giardini di Cala Brandinchi.

Nato dall’idea del suo direttore artistico, il clarinettista teodorino Matteo Pastorino (da anni trapiantato a Parigi), patrocinato e supportato con forza e convinzione dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di San Teodoro, il festival nelle passate edizioni ha ospitato sul suo palcoscenico alcuni tra i più importanti artisti del panorama nazionale e internazionale, come il batterista Roberto Gatto, il bassista Dario Deidda, il chitarrista Paolo Angeli, i sassofonisti Gavino Murgia e Massimo Carboni, il pianista e fisarmonicista Antonello Salis, il sassofonista statunitense Logan Richardson, il pianista statunitense Danny Grissett, il contrabbassista Salvatore Maltana, tra gli altri.

L’edizione 2020 vedrà come protagonisti diversi musicisti isolani, e non solo, con la consueta volontà di mettere in risalto e dare spazio ai nuovi talenti che, attraverso il contatto con i veterani del genere, potranno crescere e approfondire nuove strade espressive e di ricerca.

“Ci troviamo a vivere un delicato momento storico e, fino a due mesi fa l’incertezza dettata dall’emergenza sanitaria in corso lasciava credere che non sarebbe stato possibile realizzare la quinta edizione del festival San Teodoro Jazz”, racconta il suo direttore artistico Matteo Pastorino. “Grazie alla determinazione di altre realtà come per esempio quella di Nuoro Jazz e del Time in Jazz di Paolo Fresu – continua – pian piano i festival hanno ritrovato coraggio iniziando ad annunciare i loro cartelloni, determinati nell’esserci e questo ci ha dato spunto e motivazione per impegnarci ancora di più nella realizzazione della nostra rassegna. Considerando il delicato momento che tutto il mondo di turismo, cultura e spettacolo si trovano ad affrontare, arrestare anche il consueto appuntamento con il festival San Teodoro Jazz sarebbe stato un ulteriore colpo per il nostro pubblico e la nostra comunità. Dal comune di San Teodoro, dai nostri partner, dai nostri collaboratori c’è stata una forte spinta, animata dalla voglia di dare continuità al progetto, con la consapevolezza di realizzarlo mettendo in atto tutte le misure per salvaguardare la salute di tutta la comunità e dei turisti. Abbiamo preparato con dedizione e cura un ricco programma, alimentato dall’immensa passione che abbiamo per questa musica, il Jazz, e sempre con la voglia di creare un intenso momento di scambio, di scoperta e certamente, di diletto”.

San Teodoro Jazz è organizzato dall’Associazione Culturale San Teodoro Jazz con il patrocinio e supporto dell’Assessorato alla Cultura del Comune di San Teodoro, in collaborazione con I Giardini di Cala Brandinchi, La Posta, Gallo Blu, Lu Brutoni, In Grano, Friscu, Mousiké, Lukamura, GMN Print, Ristorante La Mesenda, Terra di Mare-Resort & Spa, B&B Francy, Florian Café & B&B.

Tutti i concerti saranno a ingresso gratuito con posti limitati, nel rispetto delle norme ministeriali atte al contenimento dell’emergenza sanitaria in corso. I moduli per la prenotazione dei singoli concerti sono in linea sul sito www.santeodorojazz.com. Ulteriori informazioni saranno comunicate sui rispettivi social network del San Teodoro Jazz.

IL PROGRAMMA

La quinta edizione del festival San Teodoro Jazz vivrà la sua anteprima mercoledì 2 settembre con un doppio concerto: presso i Giardini di Cala Brandinchi, una suggestiva distesa di verde a ridosso della spiaggia da cui prende il nome, tra i nuovi luoghi del festival alle 18 a tenere a battesimo l’edizione 2020 sarà il San Teodoro Jazz Quintet, che in questa edizione ospiterà la cantante tempiese Daniela Pes, affiancata da una formazione pianoless che vedrà sul palco Matteo Pastorino ai clarinetti, Paolo Corda alla chitarra, Salvatore Maltana al contrabbasso, e Armando Luongo alla batteria.

Alle 22 presso La Posta (in via Emilio Lussu) appuntamento con mumucs, lo spazio in cui si rifugia la cantante e musicista oristanese Marta Loddo quando la sua voce ha voglia di moltiplicarsi, ripetersi, rincorrersi fino a sfinirsi. mumucs è il nome di un viaggio, ancora senza una destinazione, intrapreso nel 2012. È un percorso in solitaria, una traversata sul mare che si compie facendo affidamento solo sulle proprie forze, è l’esplorazione di un sé musicale che resta ancora confuso, per scelta, per non privarsi della libertà di poter oscillare tra i generi senza dover percorrere una rotta già segnata. Ad accompagnarla una loopstation e i suoi effetti, equipaggiamento necessario per realizzare quell’unione tra improvvisazione, rock, musica elettronica che caratterizzano le sue canzoni, suonate unicamente dalla sua voce che man mano si moltiplica e si trasforma. 

In contemporanea verrà inaugurata la mostra “IDENTITÀ”, curata dall’artista Luka Mura, che avrà come protagonisti gli artisti Paolo Decortes e Maria Aramu.

Il giorno dopo (giovedì 3) il festival entra nel vivo e si fa bello nella piazza Gallura (tradizionale luogo dei concerti serali): aprirà alle 21 il Woodstore Quintet, sul palco con il trombonista Roberto Rossi, ospite d’eccezione nell’appuntamento teodorino. La formazione nasce in Sardegna poco più di dieci anni fa e deve il suo nome al laboratorio artigianale, una falegnameria, dove furono tenute le prime prove, e dove il progetto prese forma e consistenza. L’ensemble è composto da Massimo Carboni al sax tenore, Mariano Tedde al pianoforte, Paolo Spanu al contrabbasso e Gianni Filindeu alla batteria, solidi e rodati musicisti che convergono verso questo progetto musicale comune, dopo aver singolarmente maturato collaborazioni ed esperienze al fianco di illustri nomi del jazz contemporaneo.

La musica sarà ancora la protagonista del festival, più tardi, per il primo degli appuntamenti notturni in cui i locali verranno trasformati in veri e propri jazz club: alle 23 presso il Gallo Blu (in via degli Asfodeli) si terrà il concerto del trio SVMprogetto nato nel 2014 dall’incontro tra Andrea Sanna (rhodes e synth), Nicola Vacca (batteria e live electronics) e Mauro Medde (basso elettrico), musicisti accomunati dalle stesse intenzioni musicali e da un forte feeling. In breve tempo, si fanno notare nel panorama jazz e underground nazionale, con il loro primo album dal titolo omonimo “SVM”, che hanno presentato dal vivo in vari e importanti contesti tra cui il prestigioso festival Umbria Jazz, che li ha ospitati per due ben anni consecutivi (2014-2015), aprendo loro le porte per svariate e importanti collaborazioni.

Venerdì 4 la piazza Gallura vedrà protagonista alle 21 la cantante cagliaritana Francesca Corrias con il progetto Roundella, che la vede affiancata da Mauro Laconi alle chitarre, Filippo Mundula al contrabbasso e Gianrico Manca alla batteria. La continua ricerca ritmica, melodica e armonica, unisce e accomuna i musicisti di questo progetto originale che affonda le sue radici nei Dilla beats, canzone, improvvisazione, swing, balanço, rap poetry e molto altro, dando vita a un suono unico dalla personalissima cifra stilistica.

La musica del festival continuerà, come sua abitudine, presso La Posta, luogo che ne accoglie gli appuntamenti dopo concerto: alle 23 a ricamare musica ci penserà il Paolo Corda & Jacopo Cadeddu quartet con Marco Maltalenti alla tromba, Paolo Corda alla chitarra, Lorenzo Agus al contrabbasso e Jacopo Careddu alla batteria.

Si entra nel vivo il giorno dopo (sabato 5) per uno degli appuntamenti più attesi di questa quinta edizione: alle 21 luci e amplificatori si accenderanno in piazza Gallura per il Domenico Sanna trio feat. Greg Hutchinson e Ameen Saleem. Sanna è un pianista dai mille colori che nella carriera ha condiviso progetti e palcoscenici con artisti di fama internazionale, come Peter Bernstein, Dave Liebmam, Steve Grossman, Eddi Gomez, Jeff Ballard, tra gli altri, e in questa occasione incontra due sidemen di indiscusso valore, dando vita a un concerto che fonderà ritmi e colori, dando grande importanza alla comunicazione estemporanea e alla libera improvvisazione.

Gli spazi di Lu Brutoni ospiteranno l’appuntamento dopo festival (alle 23) per il concerto e jam session del Juri Altana quartet, con Jacopo Dore al pianoforte, Antonio Masala alla chitarra, Mauro Dore al basso e il suo leader Juri Altana alla batteria. 

La quinta edizione di San Teodoro Jazz vivrà la sua giornata conclusiva presso i Giardini di Cala Brandinchi (scenario dell’anteprima qualche giorno prima), dove domenica 6 alle 18 a farla da padrona darà la musica del  chitarrista Claudio Miotti con il progetto “CLAXXX” in cui combina la ricerca ritmica ed armonica del jazz con l’urgenza espressiva della musica rock. Per esplorare timbri diversi, adotta la chitarra baritono, strumento tra basso e chitarra, dal suono denso e profondo. Accanto a lui ci saranno Matteo Pastorino, clarinettista dal suono inedito e dal fraseggio dirompente e Jean-Baptiste Pinet, batterista sensibile ed inventivo. Partendo da molteplici influenze, che vanno dal grunge alla musica hindustani, CLAXXX produce una musica potente e fluida, lirica e vivace, trasmessa dalla grande sensibilità e dalla forte complicità dei tre musicisti. 

Immancabile, alle 22.30, la jam session di chiusura con tanti ospiti a sorpresa presso In Grano, sulla S.S. 125 Orientale Sarda.

IL FESTIVAL – Il festival San Teodoro Jazz nasce nel 2016 da un’idea del clarinettista di San Teodoro Matteo Pastorino, in stretta collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di San Teodoro e le associazioni Musicultura Sardegna e San Teodoro Jazz, con il chiaro obiettivo di creare nella suggestiva zona della Gallura e dell’intero Mediterraneo un appuntamento destinato a crescere ed evolversi negli anni con proposte qualitative, di spessore, costantemente aperte alla contaminazione: aspetti congeniti in un genere ibrido e geneticamente aperto a nuove influenze come il jazz, genere che in terra sarda ha attecchito prolificamente conquistando il favore del pubblico e vantando un numero sempre più elevato di musicisti di spessore e qualità.

IL LUOGO – Conosciuto in Gallura come Santu Diàdoru, il borgo è abitato da poco meno di cinquemila residenti in inverno, animato da decine di migliaia di turisti d’estate. Il centro prese vita nel XVII secolo, nell’immediato entroterra alle pendici orientali del massiccio di monte Nieddu, quando pastori e pescatori popolarono la splendida porzione di terra, frequentata comunque sin dalla preistoria. Il nuraghe della borgata Naracheddu è la testimonianza più rilevante. Esisteva un centro abitato anche in età romana: i reperti archeologici sono documentati nel museo del Mare. Fra gli appuntamenti da non perdere, le feste del patrono san Teodoro, la cui chiesa fu ricostruita a metà XX secolo, e quella di sant’Andrea, che si svolge nel quartiere di Montipitrosu. Molto suggestivi i fuochi di sant’Antonio Abate, festa detta Lu Fuculoni, durante la quale la popolazione si raccoglie attorno ai falò in onore del santo.

MISURE DI CONTENIMENTO – Nell’attuazione delle misure sanitarie per contrastare l’emergenza coronavirus, l’ingresso agli eventi del festival sarà consentito a una persona per volta, con l’obbligo di indossare la mascherina fino al raggiungimento del posto (quando sarà possibile toglierla), mentre sarà cura dell’organizzazione mettere a disposizione del pubblico il gel per sanificare le mani. Verrà assicurato il corretto distanziamento di un metro tra gli spettatori (sia frontalmente che lateralmente), a eccezione dei componenti dello stesso nucleo familiare o conviventi o per le persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggette al distanziamento interpersonale. Sarà privilegiato, dove necessario, l’ingresso previa prenotazione (sul sito www.santeodorojazz.com) (l’elenco delle presenze verrà conservato per un periodo di quattordici giorni); accesso vietato, invece, alle persone con una temperatura corporea superiore ai 37 gradi e mezzo.

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