Ho assistito con piacere ma anche con grande rispetto al concerto di ieri sera in diretta su RAI UNO da Bergamo. La località era il Cimitero Monumentale che in questi mesi ha visto arrivare tanti morti a causa del Coronavirus. Pazienti ma anche medici e assistenti sanitari eroi che hanno dato la vita per salvare altre vite. Un dolore immenso che non si può cancellare sicuramente con un concerto ma va ricordato ogni giorno per far capire la gravità a coloro che ancora credono che il virus sia solo una banale influenza.
Il concerto è avvenuto in una forma simbolica dove gli artisti del coro e i professori d’orchestra hanno indossato le mascherine. Sulla scalinata del Cimitero della città martire, Sergio Mattarella ha aperto la toccante cerimonia. Non mi sento di giudicare questa esecuzione che sicuramente dal punto di vista acustico non eccelleva Portare la mascherina anche solo per un’ora e mezza non è stato nulla in confronto al sacrificio degli operatori sanitari che indossano il presidio medico tutta la giornata
Per l’esecuzione è stata scelta la musica dell’ illustre concittadino, Gaetano Donizetti che perse una sorella per il colera, il virus dell’Ottocento, e scrisse questo incompiuto Requiem in re minore per la morte di Bellini.
Il direttore era Riccardo Frizza, che il Covid l’ha pure preso, e poi ancora Orchestra e Coro del Festival Donizetti, bresciane le due soliste femminili, il mezzosoprano Annalisa Stroppa e il soprano Eleonora Buratto, bergamasco il basso Alex Esposito mentre il tenore era il mio conterraneo nuorese Piero Pretti
Sul palco e in platea non c’era nessuno che non abbia perso un amico o un parente.