Il regista d’Opera

Ph. P. Tolu   Prove di regia dell’opera Euriante al Teatro lirico di Cagliari

 

Il Teatro Lirico si sa , è la giusta miscela di tutte le arti: musica e canto (prima di tutto) danza  e, in tante occasioni anche recitazione. 

I registi che si dedicano a questo grande spettacolo devono conoscerne tutte le caratteristiche e le difficoltà, tenendo conto che la musica deve venire al primo posto.

Il regista lirico dovrebbe essere anche un musicista o comunque deve sapere, ad esempio, che le voci del coro hanno una suddivisione ben precisa  (tenori, soprani, contralti e bassi) e che in scena questa, dovrebbe essere rispettata nei limiti del possibile naturalmente.

Quando in scena ci sono tutte le masse artistiche: solisti, coro, corpo di ballo, comparse (vedi l’ AIDA), riuscire a dare un ordine anche alle voci evita che si creino discrepanze nella fusione vocale.

Quando un regista lirico mette in secondo piano la musica e le voci, sarebbe meglio che cambiasse mestiere.

La collaborazione registica col maestro del coro e  la direzione d’orchestra è fondamentale. 

Ricordo anni fa un famosissimo attore al quale era stata affidata la regia di un Otello senza che questi avesse la minima cognizione musicale . Probabilmente  conosceva come fare una regia di teatro di prosa ma non una d’Opera . In quell’occasione vi erano   molti interventi che lui aveva programmato con movimenti scenici  incompatibili con la musica. Era stato un vero disastro . La stampa non aveva praticamente parlato dell’opera ma lo salvò dicendo che per la città era stato un grande onore averlo avuto come ospite nel nostro teatro.

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