Il Teatro Lirico si sa , è la giusta miscela di tutte le arti: musica e canto (prima di tutto) danza e, in tante occasioni anche recitazione.
I registi che si dedicano a questo grande spettacolo devono conoscerne tutte le caratteristiche e le difficoltà, tenendo conto che la musica deve venire al primo posto.
Il regista lirico dovrebbe essere anche un musicista o comunque deve sapere, ad esempio, che le voci del coro hanno una suddivisione ben precisa (tenori, soprani, contralti e bassi) e che in scena questa, dovrebbe essere rispettata nei limiti del possibile naturalmente.
Quando in scena ci sono tutte le masse artistiche: solisti, coro, corpo di ballo, comparse (vedi l’ AIDA), riuscire a dare un ordine anche alle voci evita che si creino discrepanze nella fusione vocale.
Quando un regista lirico mette in secondo piano la musica e le voci, sarebbe meglio che cambiasse mestiere.
La collaborazione registica col maestro del coro e la direzione d’orchestra è fondamentale.
Ricordo anni fa un famosissimo attore al quale era stata affidata la regia di un Otello senza che questi avesse la minima cognizione musicale . Probabilmente conosceva come fare una regia di teatro di prosa ma non una d’Opera . In quell’occasione vi erano molti interventi che lui aveva programmato con movimenti scenici incompatibili con la musica. Era stato un vero disastro . La stampa non aveva praticamente parlato dell’opera ma lo salvò dicendo che per la città era stato un grande onore averlo avuto come ospite nel nostro teatro.