Operatori C.G.S. Sardegna in giuria a Venezia Cinema

 

Carlo Sironi premiato per i film SOLE

C’era anche un pezzo di Sardegna tra i giurati del premio Lanterna Magica alla 76^ Mostra del Cinema di Venezia. Erano  circa 30 gli animatori della comunicazione e della cultura del C.G.S provenienti da Marche, Liguria, Lazio, Emilia Romagna, Sardegna e Veneto, di età compresa tra i 18 e i 26 anni che hanno preso parte alla giuria del premio collaterale accolto dalla Biennale da oltre venti anni, premio che viene assegnato dai Cinecircoli Giovanili Socioculturali alla pellicola il cui tema è collegato all’educazione e alla crescita.

Durante la Mostra, i giovani, sono stati coinvolti, non solo nella visione delle pellicole proposte dalle varie Sezioni, ma nel confronto con gli scenari culturali della contemporaneità, anche attraverso una formazione operativa sul linguaggio del Cinema, concretizzato nel lavoro di recensione on-line dei vari film visionati (sul rinnovato sito www.sentieridicinema.it, sezione Venezia – Fuori dal Coro). 

A guidare il gruppo ed il relativo Laboratorio Venezia Cinema 2019, i responsabili di Ancona del progetto promosso a partire dalle Marche da C.G.S. e ACEC “Sentieri di Cinema”, affiancati da giovani cresciuti con corsi, laboratori, percorsi di alternanza scuola-lavoro proposti dall’Associazione CGS, fino a ricoprire il ruolo di formatori nell’analogo Laboratorio che da anni si tiene a Giffoni durante il festival del cinema per ragazzi.

Il Premio Lanterna Magica è stato consegnato ieri mattina 7 settembre all’Hotel Excelsior, nello spazio dell’Ente dello Spettacolo,  nell’ambito della 76^ Edizione della Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia.

La Giuria C.G.S. – Cinecircoli Giovanili Socioculturali, ha assegnato il Premio “Lanterna Magica” al film SOLE di Carlo Sironi (Orizzonti), con la seguente motivazione:
Per aver portato sullo schermo con un linguaggio serio e anti-spettacolare una storia, discreta e potente al tempo stesso, di accettazione della maternità e di maturazione della paternità.

Il regista, qui all’esordio con il lungometraggio, predilige toni freddi, ritmi dilatati, dialoghi essenziali e un impianto scenico spoglio che rimandano alla povertà affettiva del microcosmo sociale narrato. Il difficile percorso di maturazione dei giovani protagonisti si associa ad una riflessione sui temi della maternità surrogata, degli affidi di comodo che sfociano in vere e proprie adozioni, della ludopatia giovanile; il tutto reso con un linguaggio estremamente asciutto che, non concedendo nulla allo spettatore sul piano delle facili emozioni, proprio per questo risulta tanto più efficace e significativo.”

Di seguito il trailer del film


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