La valorizzazione del repertorio giovanile di Verdi è fra le linee artistiche portanti delle ultime stagioni ed è perciò cruciale il ritorno dal 18 giugno al 7 luglio di un titolo come I masnadieri, che mancava alla Scala dal 1978. Mai come in quest’opera, tratta dal vibrante dramma d’esordio di Schiller, la dirompente tensione musicale verdiana trova un testo fecondo di emozioni romantiche, un tumulto di mentite spoglie, inganni, rivolte fratricide e amori disperati.
La nuova produzione ha due firme prestigiose: Michele Mariotti (ascolta l’intervista), già apprezzato in Orphée et Eurydice e ne I due Foscari, si conferma direttore verdiano dopo le tante affermazioni in Italia e nel mondo; David McVicar, fra i massimi esponenti odierni della regia d’opera, torna alla Scala dopo il successo de Les Troyens mettendo il suo stile elegante e spettacolare al servizio del dramma storico.
I masnadieri è anche e soprattutto un titolo che richiede grandi voci. Nel ruolo di Amalia debutta alla Scala Lisette Oropesa, soprano contesa dai teatri di tutto il mondo (ha vinto tra l’altro il Tucker Prize 2019), affiancata da beniamini del pubblico scaligero come Fabio Sartori, Massimo Cavalletti e Michele Pertusi.
La Prima del 18 giugno sarà trasmessa in diretta da RAI Radio3.
Dopo le recite alla Scala, la produzione segnerà la prima volta della Scala al Festival finlandese di Savonlinna dal 15 al 20 luglio.
Biglietti da 14 a 276 euro inclusa prevendita.
Biglietti ScalAperta (7 luglio) da 7 a 126,50 euro.