Son tre le artiste sarde ammesse dal grande baritono Renato Bruson, a frequentare la sua prestigiosa accademia di Busseto, (PR), patria di Giuseppe Verdi.
Il soprano sassarese Veronica Abozzi, il mezzosoprano Martina Serra e il contralto Federica Moi, quest’ultima formatasi alla Vi.U.Music Academy , scuola dove insegno tecnica vocale.
Tre belle voci che rappresentano la nuova generazione del bel canto sardo, e che, grazie al contributo del Comune di Cagliari e della Scuola civica di musica diretta da Angelo Guaragna, hanno avuto l’opportunità di perfezionarsi laddove il Cigno di Busseto (così era chiamato Giuseppe Verdi) ha creato i suoi capolavori musicali.
Ho visto nascere e crescere pian piano la voce di Federica Moi. Una voce rara di contralto di bellissima qualità e come succede a chi possiede questo tipo di voce, molto difficile da plasmare. E’ stato un lavoro lungo e faticoso (m
a c’è ancora tanto da fare) che sta dando i suoi frutti. Non aveva ancora superato i 6 mesi di studio quando un direttore d’orchestra ascoltandola per la prima volta si è espresso in maniera superlativa sulla sua voce incoraggiandola a continuare con determinazione e costanza. Ogni esercizio era mirato alla ricerca continua della qualità del suono. In questo percorso anche il contributo del mezzosoprano Cristina Melis è stato determinante. Un lavoro quasi di squadra ha fatto si che Federica acquistasse fiducia in se stessa e avesse lo stimolo a proseguire facendo anche dei sacrifici e modificando molte cose sul suo stile di vita. A malincuore ha dovuto rinunciare agli studi universitari “perchè le cose lasciate a metà non servono“.
Quando ha capito che questa era la sua strada, lo studio del canto è diventata la cosa più importante delle sue giornate. Tecnica, repertorio e soprattutto esperienza col pubblico.
I primi saggi con le arie antiche, le parti solistiche nel coro polifonico diretto da Maria Paola Nonne (altra importante figura del suo percorso di artista) e i primi concerti con altri giovani artisti della Vi.U.Music Academy: i Musicamore’s artists. Ho sempre pensato che le esibizioni fossero parte integrante dello studio del canto e quindi ogni occasione per potersi esibire è un momento di crescita.
Sono certa che questo primo importante traguardo sarà il trampolino per farla arrivare molto in alto . Il mio consiglio per lei, ma anche per le altre artiste sarde, è quello di avere la costanza nello studio della tecnica, una costanza fatta di piccole dosi giornaliere ma di continuità. E poi, altro consiglio è quello di poter donare, quando possibile, il proprio talento agli ultimi, senza scopo di lucro perchè questi portano sempre positività alla carriera. Un grazie ricevuto da un anziano, da un malato, da un povero ha un valore inestimabile che arricchisce l’anima quella che serve per potersi poi esibire con successo.