“Agli inizi degli anni ’60, sul palcoscenico del Teatro Duse di Genova, mi capitò di assistere ad uno strano progetto teatrale-cabarettistico condotto da un folletto in calzamaglia nera ed un caschetto di capelli biondo cenere, che, appoggiata al pianoforte, ci invitava a giocare con i testi dei più importanti autori del momento – Pasolini, Flaiano, Moravia, Arbasino, Fabio Mauri, Mario Soldati, Franco Fortini, Goffredo Parise, Camilla Cederna, Giorgio Bassani, scritti apposta per lei, e con la regia di Pippo Crivelli.
Come c’era riuscita? Soltanto molti anni dopo, conoscendola un po’ da vicino, mi resi conto di quale tremenda mantide religiosa fosse questa donna, capace di strappare quelle composizioni da mani tanto prestigiose dopo mesi di assedio estenuante, ossessivo, inesorabile. Si diceva anche dopo numerosi passaggi in camera da letto. Era, per me, il primo esempio di cabaret-letterario, e fu un’esperienza indimenticabile. Alcune di quelle canzoni – musicate da compositori come Fiorenzo Carpi, Gino Negri, Franco Nebbia, Piero Umiliani, Luciano Chailly, Piero Piccioni – mi rimasero impresse nella memoria per anni, man mano che si sviluppava la sua fama di rompiscatole intelligente, di mangiauomini mai banale. Un’attrice/cantante in grado di inventarsi un repertorio nuovo, rifiutandosi di percorrere strade già battute, inducendo lo spettatore ad alcune riflessioni sullo stato del mondo in cui viviamo.
Il suo legame con Pier Paolo Pasolini, ovviamente platonico ma non per questo meno vitale, la consacrò definitivamente come musa privilegiata della sua poetica, sempre provocatoria e corrosiva nei confronti della banalità imperante (negli anni ’60 c’era chi si scandalizzava per come Jula De Palma aveva cantato al Festival di Sanremo TUA, TRA LE BRACCIA TUE, facendone oggetto perfino di un’interrogazione parlamentare). Col tempo questo repertorio è caduto fatalmente e ingiustamente nell’oblio. Perfino Laura Betti non riusciva più a trovare una copia registrata di quel primo concerto, e ricordo la sua felicità quando, poco prima della scomparsa, riuscii a portargliene una copia nell’appartamento di via del Babuino.
Perciò, riproporre oggi queste canzoni significa ricollocare al giusto posto un frammento della nostra cultura musicale che, partita dalle giovanili esperienze della Betti come cantante jazz, ha raggiunto una consistenza professionale di altissimo livello, aprendo squarci di riflessione sul nostro mondo ancora di straordinaria attualità.” Marco Parodi
GIRO A VUOTO | Con Elena Pau rivive il cabaret letterario di Laura Betti
Laura Betti, un po’ scherzando, un po’ sul serio, presentava Pier Paolo Pasolini come “il mio fidanzato”… Per sapere come si viveva in quegli anni fra gli inizi degli anni sessanta, in mezzo a tutte le contraddizioni del boom economico, fino alla morte di Pasolini, è veramente necessario non perdere lo spettacolo “Giro a vuoto”, che il regista Marco Parodi ha affidato a Elena Pau, giovane e talentuosa cantante e attrice, e al pianista Alessandro Nidi, nei giorni scorsi al Piccolo Auditorium di Cagliari.
… Ventisei brani fra canzoni e monologhi, che meglio di un saggio ci fanno capire quale fosse il clima intellettuale di quegli anni che, nel desolante presente culturale del nostro paese, rimpiangiamo come si rimpiange e ci si strugge davanti a una foto d’epoca un po’ scolorita. …. A dare forma emotiva, sonora, poetica a questo materiale incandescente un’ottima Elena Pau, che qui regala al pubblico, molto numeroso, una splendida prova di attrice che sa cantare o, se preferite, di cantante che sa recitare, così come scriveva di lei il cantante Fausto Amodei, per sottolineare delle qualità che non sono comuni in una artista, ancora giovane, che sta lentamente approdando alla sua maturità. Merito del successo della serata anche i bei costumi di Salvatore Aresu e il magnifico accompagnamento musicale che vede Alessandro Nidi, uno dei più importanti pianisti italiani, dare corpo a queste difficili partiture per voce, emozione e follia. Enrico Pau su Sardegna spettacoli
GIRO A VUOTO | Gli stornelli intellettuali per Laura Betti
con ELENA PAU alla voce e ALESSANDRO NIDI pianoforte
regia MARCO PARODI
SABATO 19 AGOSTO 2017
TEATRO CIVICO DI CASTELLO VIA DE CANDIA
ORE 21.00
Biglietto Intero euro 10,00
Biglietto Ridotto euro 8,00
INFO: lafabbricailluminata@gmail.com
puntilassociazione@gmail.com
Nel video sottostante potrete vedere un anticipo dello spettacolo
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