Ciao Onofrio!


Io e Onofrio ci conoscevamo da 60 anni…” con queste parole il direttore d’orchestra Sandro Sanna ha aperto la serata dedicata al suo amico fraterno Onofrio Figliola, stimato musicista, che ci ha lasciato inaspettatamente un mese fa. “La nostra amicizia è iniziata da bambini e proseguita fino alla fine, con la complicità della musica..  Non ci siamo mai persi di vista  e ogni anno , in occasione dei reciproci compleanni ci sentivamo telefonicamente  ricordando i bei tempi andati, ma l’ultima telefonata – ricorda Sandro Sanna – non mi era piaciuta. Lui non parlava mai dei problemi di salute e qui lo aveva fatto, un brutto presentimento..
Eravamo davvero in tanti ieri sera, all’Auditorium del Conservatorio di musica, per omaggiarlo. C’erano tanti amici, colleghi e parenti. Sua figlia Emanuela in primis che a fine concerto ha ringraziato il direttore e le formazioni corali del Collegium Karalitanum   Polifonica karalitana con l‘ensamble di fiati che uniti hanno eseguito il Requiem di Faurè in un originale arrangiamento dello stesso Sanna. Un Requiem a cui Onofrio era particolarmente legato e che in questa occasione è stato impreziosito da un cammeo: l’ensamble vocale Kor che ha sostituito (con un ulteriore arrangiamento questa volta di Manuel Cossu) le parti solistiche. Onofrio aveva a cuore questa formazione perchè alcuni di loro hanno iniziato a fare musica corale proprio grazie a lui quando, per un lungo periodo prese in mano la direzione del Coro Universitario Musicale. Così lo ricorda Barbara Crisponi componente dei Kor: ” Ho conosciuto il Maestro Figliola nel ’93, quando ho fatto l’audizione per il coro delle voci bianche per la stagione concertistica del teatro. Lo conoscevo solo di vista, come docente,  invece poi da lì è diventato ” Il mio maestro di coro”, prima appunto nel coro di voci bianche, e poi per un altro po’ di anni col Cum  
Onofrio amava il jazz e quando ne aveva l’occasione si cimentava in arrangiamenti. I miei ricordi artistici di lui risalgono agli anni in cui diresse il Coro del teatro lirico. Aveva creato all’interno di esso, una formazione corale femminile che si esibiva soprattutto nelle scuole e in spazi inusuali diversi dal teatro. Il repertorio era arricchito anche da qualche brano jazz che lui aveva arrangiato per voci femminili.
Era burbero e ironico  contemporaneamente. Chi non lo conosceva bene poteva rimanere ingannato dal suo aspetto severo che invece nascondeva  un grande senso dell’umor. Tanti cagliaritani  ricorderanno quanto fossero divertenti i suoi doppiaggi in dialetto, dei  film di Perry Mason, dove  interpretava il ruolo dell’avvocato Perra. Erano gli anni della nascita dell’ emittente privata Videolina, metà anni 70, con la quale collaborava.
Di seguito un  video-documento della serata

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