La bella Dormente nel bosco

 Teatro Lirico di Cagliari – Stagione lirica e di balletto 2017

 venerdì 3 febbraio, ore 20.30 – turno A

sabato 4 febbraio, ore 19 – turno G

domenica 5 febbraio, ore 17 – turno D

martedì 7 febbraio, ore 20.30 – turno F

mercoledì 8 febbraio, ore 20.30 – turno B

venerdì 10 febbraio, ore 20.30 – turno C

sabato 11 febbraio, ore 17 – turno I

domenica 12 febbraio, ore 17 – turno E

(La bella addormentata nel bosco)

fiaba musicale in tre atti

libretto Gian Bistolfi, dalla fiaba omonima di Charles Perrault

musica Ottorino Respighi

 personaggi e interpreti

La Regina/La Rana/La Vecchietta Veta Pilipenko (3, 5, 8, 10, 12)/Marina Ogii (4, 7, 11)

La Principessa Angela Nisi (3, 5, 8, 10, 12)/Barbara Massaro (4, 7, 11)

Il Principe Aprile Antonio Gandìa (3, 5, 8, 10, 12)/Davide Giusti (4, 7, 11)

Il Re/L’Ambasciatore Vincenzo Taormina (3, 5, 8, 10, 12)/Filippo Fontana (4, 7, 11)

La Fata Azzurra Shoushik Barsoumian (3, 5, 8, 10, 12)/Leslie Visco (4, 7, 11)

La Fata Verde Lara Rotili

Il Gatto/La Duchessa/Il Cuculo Lara Rotili (3, 5, 8, 10, 12)/Martina Serra (4, 7, 11)

Il Fuso/L’Usignolo Claudia Urru (3, 5, 8, 10, 12)/Martina Bortolotti (4, 7, 11)

Mister Dollar/Il Buffone Enrico Zara

Un Boscaiolo Nicola Ebau

I Quattro Medici Nicola Ebau, Francesco Leone, Marco Puggioni, Enrico Zara

 maestro concertatore e direttore Donato Renzetti

Orchestra e Coro del Teatro Lirico di Cagliari

maestro del coro Gaetano Mastroiaco

 regia Leo Muscato

scene Giada Abiendi

costumi Vera Pierantoni Giua

luci Alessandro Verazzi

video Fabio Massimo Iaquone, Luca Attilii

coreografia Luigia Frattaroli

 nuovo allestimento del Teatro Lirico di Cagliari

 La bella dormente nel bosco

La trama

Atto I
Quadro primo
Paesaggio lacustre
Nella pace notturna di un placido paesaggio sulle rive di un lago, cantano al chiaro di luna l’Usignolo e il Cuculo e gracidano le Rane. Il silenzio cala all’improvviso quando si sente uno scalpiccio di passi. A fatica, sorretto dall’Araldo, si fa strada l’Ambasciatore e in singhiozzi si accascia stanco e sconsolato. Subito però si ricompone e dà ordine al suo accompagnatore di suonare la tromba ai quattro venti. Legge dunque, ancora una volta, il bando rimasto fin lì senza risposta: il sovrano del Regno di Maggio, novello padre di una meravigliosa bambina, invita le fate benigne a far da madrine alla piccola. A poco a poco si diffonde dal cielo una musica soave e dai cespugli di biancospino spuntano le sette Fate Buone, radiose nelle loro vesti ricamate di stelle. Risponde per tutte la Fata Azzurra, che rassicura l’Ambasciatore sul benevolo accoglimento dell’invito del Re ed esorta le sue sorelle a preparare splendidi doni per la neonata.
Quadro secondo
Grande sala del palazzo reale
È il giorno del battesimo della principessina. Il Buffone di corte ha appena finito di cantare alla bimba la sua ironica ninna nanna, quando si annuncia il corteo di gala: precedute dal Re e dalla Regina, entrano le Fate Buone, seguite da una folla di invitati. Di fronte alla culla la Fata Azzurra elenca i doni di bellezza e gioia che accompagneranno la vita della piccola. Ma un clamore sinistro interrompe la festa. Tra nuvole di fumo piomba sui presenti la Fata Verde, furiosa per non essere stata invitata. Brandendo la bacchetta magica, la megera pronuncia con voce stridula il suo maleficio dinanzi agli esterrefatti genitori: la bambina crescerà bella, gentile e serena, ma, a vent’anni, si pungerà con un fuso e cadrà in un sonno che nulla potra dissipare. Subito il sovrano convoca il Gran Fusiere e gli intima di cacciare dal regno tutti i fusi e gli arcolai. I puntuti strumenti sfilano mogi, sferzati dai servitori armati di staffile.
 

 

Atto II
Quadro primo
Stanza nella torre del castello
Relegata in cima alla torre in compagnia del Gatto, una Vecchietta sdentata fila la lana. La Principessa, che ha compiuto vent’anni, si e persa tra i meandri della reggia ed entra nella piccola stanza. È allegra e spensierata e, alla vista di un Fuso abbandonato su una poltrona, si avvicina incuriosita. Chiede di provare a filare e la Vecchietta l’accontenta, nonostante i brontolii del Gatto. Il nuovo gioco finisce presto, perché la fanciulla si punge un dito e cade addormentata. Mentre la Vecchietta corre a cercare aiuto, il Fuso sogghigna soddisfatto.
Quadro secondo
Sala del palazzo reale
Di fronte ai genitori inconsolabili, tra le lamentazioni dei Piangitori, sfila il triste corteo della Bella Addormentata adagiata su un carro. Un improvviso fulgore illumina la sala: è la Fata Azzurra, giunta a riparare con un nuovo incantesimo la tragica magia della strega. Il bacio di un principe innamorato – annuncia trionfante – sarà capace di ridestare un giorno la fanciulla e, insieme a lei, tutta la corte che adesso scivola in un sonno profondo. Mentre l’oscurità avvolge la reggia e i Ragni cominciano a tessere un’immensa rete, la fata scompare.

Prove di scena con regista Leo Muscato e l'aiuto regista Alessandra De Angelis

Atto III
Quadro primo
Bosco attiguo al castello incantato
Sono passati trecento anni dal sortilegio della fata e nel castello tutti dormono come allora. Nel bosco circostante arriva una rumorosa comitiva di cavalieri e amazzoni. La brigata, impegnata in una partita di caccia, è guidata dal Principe Aprile, affiancato dalla Duchessa de la Bandolière e da Mister Dollar Chèque. Il Principe apprende da un Boscaiuolo la magia che grava sull’antico maniero e la sorte della bella principessa addormentata che solo un bacio potra risvegliare. Affascinato dal racconto e sentendosi predestinato, decide di separarsi dai compagni e raggiungere il castello. I fitti rami dei rovi si piegano e si aprono al suo passaggio. La Duchessa, delusa dall’abbandono del suo cavaliere, si allontana stizzita al braccio di Mister Dollar.
Quadro secondo
Sala del palazzo reale
Dopo aver combattuto con un grosso Ragno, il Principe riesce a penetrare nel salone del palazzo, dove tutti sono immobili come statue. Un grande chiarore lo guida verso la principessa dormiente, che bacia con ardore facendola ridestare. Apparsa in un lampo di luce, la Fata Azzurra dichiara spezzato l’antico maleficio. Ora anche i sovrani e la corte riprendono vita e assistono felici al miracolo d’amore. Si organizzano infine le nozze e tutti, cortigiani e cavalieri, si abbandonano alle danze: dapprima il minuetto, poi un moderno fox-trot.

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