Chi come me ha vissuto l’infanzia negli anni ‘60, non può non ricordare la mitica Mariele Ventre direttrice del coro dell’Antoniano di Bologna.
Il concorso televisivo dedicato ai bambino, “Lo zecchino d’oro” aveva come fiore all’occhiello un coro preparato magistralmente dal lei Mariele, che ai bambini insegnava a cantare bene, in armonia e nel rispetto comune verso un unico fine.
Mariele (più esattamente Maria Rachele, come l’avevano chiamata i genitori al battesimo), nasce il 16 luglio 1939 da genitori di origini lucane, che le trasmettono l’amore per la musica ( grande passione del padre), grazie alla quale, a 4-5anni anni appena, comincia a frequentare il Teatro dell’opera di Bologna, anche se è “roba da grandi”.
Con il convento S.Antonio di Bologna è amore a prima vista, fin dall’infanzia: lì impara a pregare e lì fa la catechista, senza neppure immaginare che tra quelle stesse mura sarebbe sbocciata la sua “vocazione”. Infatti, dopo il diploma di maestra elementare nel 1957 e in pianoforte nel 1961, rinuncia ad un promettente futuro da concertista semplicemente perché la sua strada si incrocia con quella dello Zecchino d’Oro. Nata a Milano due anni prima, la fortunata rassegna canora ideata dai frati si trasferisce a Milano proprio nel 1961. Da allora è un susseguirsi di successi per una rassegna che vive ancora oggi.
Fino all’ultimo, già profondamente segnata da un cancro al seno che da anni la sta martoriando, riesce ancora a dirigere la 38a edizione dello Zecchino d’Oro, spegnendosi una ventina di giorni dopo, il 16 dicembre 1995. In questi 18 anni le hanno edificato monumenti, intitolato parchi e piazze, scuole e strade, da Sassari a Sestri levante.
Ad Uta, cittadina del sud della Sardegna, l’Associazione “Stelle e umanità” presenta “Piccole voci per Mariele“.
Il 2 settembre prossimo (ore 21), per l’occasione, la sorella Maria Antonietta Ventre sarà madrina della manifestazione che si terrà presso il Centro Sociale “Argiolas Mannas”.