Disegno di Donatella Carta

di Donatella Carta
 È una sera speciale. Decido di uscire, anche se avrei solo voglia di stare nel mio divano col mio pelosetto in braccio. Ma è importante che io ci sia, lui era un fratello e, come mi piace pensare, “gli amici sono i fratelli che scegliamo in questa vita”.

Arrivo in teatro e la vedo, Licia, la sua compagna di vita, sua moglie. Con timidezza mi avvicino a salutarla, è bellissima come sempre. Un abbraccio carico di emozioni, una sorellina e il ricordo indelebile di ciò che Sandro diceva sempre “ma quanto è bella Licia…”.
Nelle prime tre file la sua tribù e tutta la sala con una folla di amici, riuniti per celebrare un grande uomo. Si spengono le luci, fiato sospeso. Parte una proiezione e mi emoziono. I ricordi si susseguono. Una carrellata di video che lo vedono protagonista, col contrabbasso e con la batteria, il suo primo amore.
Siamo tutti commossi e assistiamo alla celebrazione dell’arte. Un uomo che ha dedicato la sua vita alla musica, con una grande umiltà, senza mai montarsi la testa, sempre dubbioso sulle sue capacità, quasi inconsapevole del suo talento. Tanti dubbi, frutto di una bella intelligenza, gli permettevano di migliorarsi continuamente e di non arrendersi mai davanti agli ostacoli del nostro mestiere. Finisce la proiezione, si riaccendono le luci e appare il caro collega Giovanni Chiaramonte, visibilmente commosso parla col pubblico, come se conoscesse tutti. Il dolore della perdita ci fa sentire un tutt’uno. Presenta il concerto, incentrato sul contrabbasso. Ci sono tutti i colleghi della nostra orchestra: Sandro Fontoni, Simone Guarneri, Giovanni Chiaramonte, Andrea Piras, Omero Bandinu, Alessio Povolo, Francesco Sergi, Rinaldo Asuni. Al pianoforte la splendida Elisa Pais, cantante lirica nel nostro coro, che accompagna le esibizioni, destreggiandosi con naturalezza tra il classico, il moderno e il tango argentino. Un meraviglioso concerto, che ha visto un crescendo di performance, da brani per un contrabbasso e pianoforte, a duetti scherzosi, ensamble con il nostro amico e collega percussionista Emanuele Muroni e un piccolo sketch comico che ha portato una ventata di allegria e risate nel pubblico.
Il concerto si conclude con tutti i contrabbassisti sul palco, in un brano di Morricone. Alle loro spalle un video con foto di Sandro. L’emozione ci regala un nodo in gola e tanti non riescono a trattenere le lacrime. È un momento perfetto, tutto ci parla di lui e in silenzio lo stiamo salutando.
Lui è qui, ci guarda e sussurra “ma state scherzando? Davvero siete tutti qui per me? ” e lo vedo ridere mettendosi a posto i capelli, come faceva sempre quando sentiva timidezza.
Il concerto è finito, tanti applausi e sorrisi malinconici. Lo vedo, gira tra il pubblico e riconosce tutti i suoi vecchi amici. È felice, sa che ha lasciato un segno su questa terra. Era Sandro Mosino, per gli amici Sandrone, era mio amico da sempre, era mio fratello e sarà sempre nel mio cuore e in quello di tutti gli amici.
Ciao Sandro.
Donatella Carta Violrojo
 

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