Lezione di canto 5: la scala di DO

 Quando ascolto per la prima volta una voce ho necessità prima di tutto di capire  se c’è del talento, almeno il tanto necessario per poter cantare, e poi cerco di classificarla.

 L’intonazione e il ritmo sono essenziali. Per questo motivo faccio intonare la scala di DO, elemento primordiale delle nostre conoscenze musicali fin dalla scuola materna.
Se un allievo intona facilmente la scala di DO è già a metà dell’opera. Pare cosa semplice, ma non per tutti.
Tempo fa, mi è capitato di ascoltare un ragazzo che non è riuscito in questo. Non conosceva le sette note, nè il nome e tanto meno l’intonazione. Cercavo di capire come gli fosse venuta la passione per  la musica e in particolare per il canto. La madre mi raccontò che la professoressa delle medie, con molto tatto, gli diceva di cantare piano perchè aveva un vocione potente come quello di Pavarotti e poteva coprire i compagni. La verità nascosta invece era che la sua  voce  talmente stonata ma potente, riusciva ad emergere coprendo le voci dei compagni intonati.
Ma se la sua professoressa non lo ha voluto ferire da un lato, lo ha rovinato dall’altro perchè lui è cresciuto con la convinzione di essere il nuovo Pavarotti e con questa convinzione la madre me lo ha portato.

Nell’ascoltarlo e nel tentare di fargli intonare inutilmente un qualunque intervallo, mi sono sentita dire che probabilmente ero io che non capivo il suo talento perchè la sua prof era stata chiara nel definirlo un grande tenore. Ho ingoiato il rospo e gli ho proposto di farmi sentire qualche cosa. Mi ha piazzato un brano RAP, eseguito tutto sulla stessa nota e senza alcun ritmo. Questo ovviamente non dimostrava nulla. Gli ho chiesto allora se conoscesse una canzone qualunque che non fosse rap, anche una canzoncina dello Zecchino d’oro. Ero certa che da bambino, vista la” passione”, ne conoscesse qualcuno. Nulla da fare!
Allora la madre, che fremeva con lui,  ha cercato un brano nel suo telefonino molto pubblicizzato come soneria, che mi pare fosse il Gatto Virgola  o qualche cosa del genere. L’ennesimo tentativo è stato vano.  Non volevo ferirlo , non sapevo come dirgli che le persone come lui sono veramente rare, ma nel senso negativo del termine. Tutti possono studiare canto e migliorare, ma se non c’è un minimo d’ intonazione è impossibile. L’ho lasciato dicendogli che sarebbe potuto tornare una prossima volta con un canzone. Me lo ha promesso, ma la madre è andata via sbattendo la porta, e mi è dispiaciuto perchè spesso sono più le madri a voler vedere i talenti dei figli a tutti i costi  
Amen.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *