Il saggio di danza

Ieri sera sono stata invitata ad assistere ad un saggio di danza, di una scuola “mitica” cagliaritana. Dico “mitica” perchè è stata forse la prima che ha portato la danza moderna a Cagliari, e soprattutto che ha rivoluzionato  il modo di fare danza rispetto a quella legata a schemi tradizionali. Nella sua scuola sono ammessi tutti, indistintamente per età e struttura fisica. Personalmente ricordo che  ai tempi della mia fanciullezza, una mia compagna diceva che se non si aveva una certa struttura corporea, e soprattutto se non si era giovanissimi, non si poteva frequentare una scuola di danza. La scuola di Assunta Pittaluga non discrimina nessuno tanto meno per il saggio finale . Qui si apre un altro ricordo. In tante occasioni  le mie amiche “ballerine” temevano la fine dell’anno per la paura di non essere all’altezza del saggio finale e quindi di essere lasciate fuori. Da Assunta, il saggio, lo fanno proprio tutti e con grande gioia.
Ieri sera all’auditorium del Conservatorio di Cagliari la scuola di danza di Assunta Pittaluga si è presentata come una grande comunità multietnica, in senso metaforico. Infatti non partecipavano solo i suoi allievi, ma allievi di diverse scuole cagliaritane ospiti della stessa struttura. Un brano ciascuno , essenziale ma significativo. Il saggio finalmente non è più una maratona dove i piccoli allievi finiscono stremati perchè obbligati   ai saluti finali di una serata magari di oltre quattro ore ! Avendo due figlie femmine ho vissuto il problema in prima persona quando queste hanno frequentato le così dette scuole tradizionali.
Assunta è anche la conduttrice dell’evento. Presenta con simpatia dialogando col pubblico. Non ci sono paure di sbagliare perchè se ciò succede si chiede scusa al pubblico e si rimedia. Via le etichette! Finalmente!
Dopo una breve presentazione, arriva il primo Divertissement e a seguire   il suggestivo Magnificat di Vivaldi sempre con la coreografia della Pittaluga  in cui le danzatrici si dividono fra platea e palcoscenico in processione con in mano dei lumini, come  in un antico  rito sacro che si conclude con una croce umana. Bello ed emozionante.

E’ la volta poi di una scuola ospite, quella di un antico allievo di Assunta, Roberto Magnabosco che con Benedetta Bucceri dirigono la scuola Arabesque. Gioiose e colorate le loro coreografie  sulla favola del Mago di Oz,  hanno dato luce ad allievi e allieve di ogni età,trasmettendo al pubblico una sensazione  positiva e di festa.

La scuola successiva profuma d’oriente. La danza del ventre è regina nelle coreografie   di Fatima Dakik per le sue allieve, integrata dall’esibizione  anche del maestro Roberto Magnabosco. Un genere totalmente diverso dai precedenti ma che ha nel suo contesto quel fascino segreto delle fiabe delle Mille e una notte.

Non poteva mancare la danza ritmata e a tratti tribale e coinvolgente della scuola Jazz Dance A. S.D. con le coreografie di Fabio Vadilogna e Carlo Cocco. Un genere questo particolarmente gradito ai giovanissimi ma che interessa anche gli adulti  per l’intensità dell’esercizio fisico.

Delicata e sempre originale  la coreografia della maestra  Donatella Deidda della scuola “Dimensione Danza” , e l’esibizione dei suoi allievi,  Lei ha portato in scena una coreografia su un bel racconto d’amore ambientato negli anni trenta-quaranta. La scelta delle musiche originali dell’epoca, e dei costumi, e il tutto accompagnato  dalla voce narrante di Gianni Zanatta, ne hanno fatto una performance davvero sofisticata e a tratti commovente .
Devo un  grande grazie ad Assunta Pittaluga per la bellissima serata che mi ha regalato.

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