Una mattinata nel nome della Divina Devinu

Eravamo in tanti ieri mattina, ad onorare la memoria del soprano cagliaritano Giusy Devinu, per la cerimonia d’inaugurazione dell’Arena con la scopertura della targa a suo nome.
Era presente il Sindaco   e Presidente della Fondazione Teatro Lirico di Cagliari Massimo Zedda, Il Sovrintendente del Teatro Lirico Angela Spocci, l’assessore alla cultura Enrica Puggioni, il Presidente della Commissione Cultura Francesca Ghirra, il Presidente degli Affari Generali Filippo Petrucci,l’assessore Mauro Coni,   il Presidente delle Pari opportunità Elisabetta Dettori, AnnaRosa Zedda membro della commissione Pari opportunità, la rappresentante della toponomastica femminile, i parenti dell’artista e tantissimi cittadini  e abbonati del teatro.
A tutte queste persone va il mio grazie per aver permesso di realizzare il mio sogno iniziato nel 2007  anno in cui Giusy lasciava la vita terrena.
Io, sono una sognatrice, è vero, ma l’esperienza mi ha insegnato che i sogni sono desideri che si possono realizzare  quando si mira ad una giusta causa. Ricordare la mia compagna di studi con una zona di Cagliari  vicina al Teatro Comunale (da lei inaugurato), era doveroso. Lei non si è mai dimenticata della sua città nei suoi spostamenti durante la sua prestigiosa carriera e la città non doveva dimenticarsi di lei.
Quando  alcune componenti delle  Pari Opportunità mi hanno comunicato che le era stata assegnata l‘Arena sita nel Parco della Musica, ho gioito e mi sono subito adoperata per organizzare un evento cui potessero partecipare tanti cittadini.  Ma non volevo che il tutto si fermasse solo alla scopertura della targa, volevo che i cittadini potessero conoscere  l’artista in maniera più approfondita, magari attraverso una mostra. Ma io non avevo mai organizzato una mostra! Come  iniziare?
Con le colleghe Giuliana Carone ed Elisabetta Sanna, del comitato Giusy Devinu da me presieduto, ci siamo rivolte ad alcuni colleghi del Teatro  Lirico per capire  da dove cominciare: il geometra Salvatore Campus dell’Ufficio tecnico, di grande esperienza in questo genere di operazioni, ha gettato le fondamenta del progetto fornendoci preziosi consigli e nozioni  . Una volta che la sovrintendente Angela Spocci e il direttore degli allestimenti scenici  Marco Maimeri hanno dato l’OK, siamo partite come un treno alla realizzazione del sogno. Il tempo era davvero poco e i soldi pure.
Per prima cosa quindi bisognava procurare qualche sponsor e in questo è stata bravissima la collega Giuliana Carone che ha contattato varie aziende e trovato subito un riscontro. Poi c’era da reperire i materiali da esporre: fotografie ed abiti. Diverse foto sono state messe a disposizione dal marito di Giusy, Francesco Musinu, col quale abbiamo fatto una cernita tra quelle più significative che però, essendo tutte in cartaceo, andavano digitalizzate. Il fotografo Priamo Tolu, che da qualche decennio  firma la storia del teatro attraverso i suoi scatti, ha pensato a tutto ciò, oltre ad aver messo a disposizione anche il suo materiale. Gli abiti da sera sono stati facilmente reperiti grazie alla disponibilità della sorella Franca Devinu.
Alla mostra però mancavano ancora i simboli del palcoscenico: gli abiti di scena, quegli abiti che Giusy aveva indossato in importanti produzioni, come ad esempio  quelle del Teatro alla Scala di Milano.  Ma  Carola Ciani, preziosa collaboratrice dell’Ufficio degli allestimenti scenici(che non smetterò di ringraziare), non ha perso tempo ed ha contattato subito il teatro milanese il quale ci ha dato la speranza che la cosa era fattibile e soprattutto totalmente gratuita: i due abiti , quello di Violetta della Traviata (l’opera con la quale ha debuttato e che ha interpretato maggiormente) e quello di donna Elvira del Don Giovanni, (l’ultima opera che ha cantato al Teatro Comunale nel 2000)  erano la nostra mira.   Dopo mille peripezie e difficoltà burocratiche, Carola finalmente è riuscita a far arrivare in tempo utile  i preziosi pezzi . Ecco ancora quindi che nasce un’ ulteriore collaborazione per l’allestimento espositivo degli abiti, il settore Sartoria ed in particolare  Ottavia Esu e Annalisa Barbieri.
Contemporaneamente c’era da realizzare il testo d’apertura della mostra, le didascalie , i comunicati stampa, le locandine e i volantini e la diffusione e qui non posso non ringraziare Pierluigi Corona dell’ufficio stampa  e la redazione del teatro con Barbara Eltrudis per la realizzazione dei manifesti e di tutto ciò che serviva alla diffusione dell’evento.
Le difficoltà certo non  sono mancate. I quadri non volevano stare al loro posto e dopo averli sistemati, anche con l’aiuto di alcuni tecnici, ogni tanto cadevano. La paura che ciò potesse succedere anche ieri mattina, prima dell’inaugurazione, ha cominciato a tormentarmi. Per fortuna tutto è filato liscio .
Ho voluto poi montare un video con alcune testimonianze di colleghi che hanno conosciuto Giusy e registrazioni  live , gentilmente concesse dalla famiglia.   I fonici e gli elettricisti ci hanno dato una mano per questo , facendo in modo che il video potesse essere visibile per tutta la durata della mostra. Ci hanno fornito inoltre   l’amplificazione necessaria  per la presentazione .
La parte musicale, quella che avrebbe aperto la mostra, la sentivo come un momento di preghiera. Il coro dei giovanissimi, quello del Pacinotti diretto dalla sorella Franca era ciò che ci voleva, con l’aggiunta di una perla: un brano di Bach eseguito dalla violinista Giulia Greco, nipote di Giusy.
Un piccolo aperitivo gestito da altre colleghe e compagne di studi di Giusi, ha completato il lavoro.
Tutto ha funzionato a meraviglia ieri mattina, dall’inaugurazione della targa a quella della mostra Divina Devinu. Commovente in ogni  suo momento.
Un grande grazie quindi al Teatro Lirico di Cagliari per la disponibilità, al Teatro alla Scala di Milano per la preziosa concessione degli abiti, al Comune di Cagliari, alla Commissione delle Pari opportunità ed in particolare ad Elisabetta Dettori ed Anna Rosa Zedda e agli assessori . A tutti  quelli che per la realizzazione di questo sogno mi  hanno dedicato anche solo un minuto del loro tempo. Grazie a Marco Espa, al consigliere Fabrizio Rodin, a tutti gli sponsor che per anni mi hanno affiancato in questo progetto promuovendolo nei loro spettacoli come le scuole di danza Arabesque di Roberto Magnabosco e Benedetta Bucceri, alla trasmissione “Di che danza 6” di Claudia Tronci, alla scuola di danza di Assunta Pittaluga, a Lanfranco Visconti per la ricerca e la diffusione in rete di materiale multimediale.
Grazie alle ditte di Dolianova: la Cantina sociale, la ditta Argiolas formaggi, la ditta Cannavera. Un paese, quello di Dolianova che da sempre si è mostrato molto sensibile al sostegno della cultura e della musica.

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2 commenti

  1. Sono felice che sia andato tutto bene come previsto.
    Hai ragione nel dire che l’emozione era visibile negli occhi di tantissimi di noi.
    Grazie soprattutto a te Alessandra, grazie per aver realizzato questo giusto riconoscimento ad una Grande Artista!!!

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