AIDA: Il trionfo

Nell’opera Aida di Giuseppe Verdi, il Trionfo, è sicuramente il brano più popolare in assoluto sia dal punto di vista scenografico che da quello vocale, in particolare per il coro, che, in questa parte si può esprimere con tutta la sua gamma vocale. Verdi amava il coro e il coro ama Verdi perchè cantarlo, da 

soddisfazione. Le voci si esprimono in tutta la loro tessitura  in una maniera “comoda”. Vi posto di seguito le pagine dello spartito che riguarda proprio il Trionfo. Coloro che conoscono la musica potranno capire meglio ciò che voglio dire:  vocalità ampia e fortissima all’inizio, piena di accenti, ma anche momenti di mezze voci , e un finale dove la voce raggiunge la massima estensione (v. secondo spartito), tutto per sottolinere la gioia del popolo per il Trionfo di Radames.

Ci troviamo in una piazza vicino alle porte di Tebe e la folla si è riunita intorno al trono del RE e di sua figlia . Spettacolare la sfilata delle truppe mentre le trombe egizie (strumento diverso dalla tromba che si trova in orchestra), suonano al passaggio  dei carri di guerra, delle insegne,  e dei vari trofei. Radames arriva su un baldacchino e dietro di lui chiudono il corteo i prigionieri Etiopi. Le danze, bellissime, completano questo  meravigliose momento verdiano.
L’edizione che andremo a vedere fra qualche giorno  al Teatro lirico di Cagliari, però non avrà l’ambientazione classica.
Questa edizione era già stata presentata a Cagliari  nel luglio 2003 e nel luglio 2009, e porta la firma registica di Stephen Medcalf, che viene ripreso e realizzato, in quest’occasione (come anche nel 2009), da Marco Carniti, con scene e costumi di Jamie Vartan. L’ambientazione è all’epoca della “prima” di Aida (1871) con particolare attenzione alla guerra franco-prussiana del 1870 (scena del trionfo), all’esotismo e al gusto orientaleggiante che pervase le le arti figurative e non alla fine dell’Ottocento (la scena I dell’atto secondo, “l’appartamento di Amneris”, è un tripudio di sete e damaschi con precisi riferimenti agli harem).

L’Orchestra e il Coro del Teatro Lirico di Cagliari sono diretti dal maestro concertatore e direttore Antonello Allemandi. Il maestro del coro è Gaetano Mastroiaco. arti figurative e non alla fine dell’Ottocento (la scena I dell’atto secondo, “l’appartamento di Amneris”, è un tripudio di sete e damaschi con precisi riferimenti agli harem). Le luci sono di Giuseppe Di Iorio, riprese da Marco Mereu, mentre la coreografia è di Gloria Pomardi.La compagnia di canto vede spiccare, nel ruolo della protagonista, il celebre soprano greco Dimitra Theodossiou, affiancata da nomi di prestigio che si alternano nelle recite quali: Riccardo Ferrari (Il Re), Anna Maria Chiuri/Patrizia Patelmo (Amneris), Maria Pia Piscitelli/Elena Lo Forte (Aida), Francesco Anile/Roberto Iuliano (Radamès), Dario Russo (Ramfis), Vittorio Vitelli/Alberto Gazale/Giuseppe Altomare (Amonasro), Mauro Secci (Un messaggero), Loredana Rita Megna (Una sacerdotessa).

L’opera, della durata complessiva di 2 ore e 50 minuti circa compreso l’intervallo fra il II e il III atto, viene, ovviamente, rappresentata in lingua italiana, ma, come ormai tradizione al Teatro Lirico di Cagliari, viene eseguita con l’ausilio dei sopratitoli che, scorrendo sull’arco scenico del boccascena, favoriscono la comprensione del libretto.
La prova generale sarà mercoledì 27 maggio alle 19.
venerdì 29 maggio ore 20,30 turno A, viene replicata: sabato 30 maggio alle 19 (turno G); domenica 31 maggio alle 17 (turno D); mercoledì 3 giugno alle 20.30 (turno B); giovedì 4 giugno alle 20.30 (fuori abbonamento); venerdì 5 giugno alle 20.30 (turno C); domenica 7 giugno alle 17 (turno E); martedì 9 giugno alle 20.30 (turno F). La recita per le scuole, edizione “ridotta” dell’opera della durata complessiva di un’ora circa, è fissata per sabato 6 giugno alle 11.
 
 

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