Pinuccio Sciola e la bandiera sarda

Prima di tutto un saluto ed un ringraziamento a quanti hanno partecipato al dibattito. Il tutto scaturito da una mia riflessione, su un’accurata esternazione del Presidente Mattarella  contro il terrorismo internazionale e le barbare decapitazioni di uomini inermi.
L’emozione è stata tale, ed era naturale la considerazione alle immagini che dovrebbero essere “l’orgoglio” della Sardegna. Le teste mozze non sono un simbolo di pace.
Conosco, ma non voglio entrare nella storia perché, io non sono perché era mio nonno!
La storia è stata, non ho molto tempo per riesaminarla, vivo la contemporaneità guardando ancora al futuro.
Nella mia lettera ho menzionato diverse volte il rispetto dell’Uomo e la sua dignità.
Mi spiace notare che pochi abbiano ripreso questo concetto, che è alla base della convivenza civile. So benissimo che la Bandiera non è la priorità, ma la dignità ed il rispetto dell’Uomo sull’Uomo sono indispensabili.
Credo che ad un processo di rinnovamento debbano essere coinvolti tutti i giovani, la loro fantasia e creatività. I loro sogni non possono essere oscurati da simboli negativi.
La base è la scuola, il lavoro e la dignità di essere protagonisti della società civile. E se mancano questi presupposti, non credo sia io il responsabile.
In tante parti del mondo i miei lavori con le Pietre sono l’immagine della nostra terra,“la Sardegna è la più bella scultura al centro del Mediterraneo”, ma deve essere più aperta al confronto e allo scambio internazionale.

La ricerca, l’Amore, lo studio ed il rispetto della natura e dell’Uomo sono quell’energia che mi permette di continuare a lavorare, lasciare ancora un segno di gratitudine a quanti mi vogliono bene, ringraziando il Sole e soprattutto il sostegno dei miei figli.
Pinuccio Sciola

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