Ieri leggo sul quotidiano locale un articolo che dice più o meno: AAA cercansi meccanici che ripristinino i mezzi pubblici ultimamente difettosi; un operaio specializzato nella riparazione dei tetti di alcune case comunali; personale qualificato per servire ai tavoli di una cena importante di pubbliche relazioni; medici specializzati in psichiatria, endocrinologia, cardiologia, osteoporosi, disturbi della personalità, per un controllo periodico dei dipendenti comunali; avvocati civilisti, penalisti e amministrativisti per risolvere cause varie e …..Presentarsi con curricula alla mano presso uffici comunali per distribuzione ruoli. Non ci sarà una retribuzione, ma una grande visibilità che sicuramente prima o poi porterà altro lavoro, anche di questo tipo.
Altro lavoro? Di questo tipo?
Mi sveglio di soprassalto, forse era solo un sogno. Ripesco il giornale e leggo :
In occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne del 25 novembre, la commissione pari opportunità chiede collaborazione con “artisti operanti nel territorio comunale” per allestire iniziative artistiche durante la giornata. Chiede, gratis. Gratis.
Artisti, e non ad esempio, specialisti nel settore sanitario, psichiatrico, legale o altro. No, agli artisti perchè questi studiano una vita per lavorare gratis. Eh già, loro campano d’aria. Certo non si poteva proporre nulla di questo tipo a medici e legali perchè loro sono professionisti che per lavorare vogliono essere pagati, giustamente! Una vita sui libri!
Ma perchè, un artista non passa la vita sui libri? Eppure, ad esempio, un violinista per laurearsi deve compiere i suoi studi base per almeno 10 anni oltre ai normali studi di cultura generale e ai tanti anni di specializzazione in giro per il modo; così pure per un artista cantante o attore. Esattamente come tutti i professionisti di altri settori. Ma gli artisti sono artisti muovono le braccia e aprono la bocca. Cosa ci vuole?
Sentivo ieri alla radio alcune interviste per strada, dove si chiedeva se si era d’accordo sul licenziamento di coro e orchestra dell’Opera di Roma: “Il popolo italiano ha bisogno di pane, di cose concrete e non di musica, siamo stufi di pagare gente che non fa nulla! Anzi, se si cercassero finalmente un lavoro, sarebbe meglio per tutti! “
Eppure alla signora in questione chiederei:” Scommetto che la mattina appena si alza lei accende la TV. In macchina accende la radio. Sicuramente ascolterà un notiziario anticipato da una pubblicità. Si accorgerà che in sottofondo c’è sempre musica. La sera, poi, dopo cena guarderà forse una fiction, un varietà, andrà al cinema. Sentirà sempre attori che recitano, lettori, fini dicitori, cantanti e sempre musica in sottofondo . Ha mai pensato che quella musica la esegue qualcuno che ha studiato una vita per farlo? O quei copioni studiati ore ed ore per poterli recitare o leggere come Dio comanda?
Allora, faccia una cosa: d’ora in poi non accenda più la TV, non vada più al cinema, a teatro, spenga la radio, l’IPOD, e non acquisti più file musicali e non guardi neppure il PC .
Si accorgerà che “non di solo pane vive l’uomo“!