Il 29-30 novembre verrà attivato per la prima volta a Cagliari il primo livello di musicoterapia didattica secondo il modello Benenzon ,presso l’associazione “Natura, Naturopatia e Musicoarteterapia“
Si replicherà a Torino il 6-7 dicembre e a Novara il 10-11 gennaio 2015.
SONO APERTE LE ISCRIZIONI!
Per info scrivere a :infouninatura@libero.it
o telefonare ai seguenti numeri:
3336593386 o 3937076960
Medico-Psichiatra, medico consulente, Servizio di Psichiatria, formazione in psicoanalisi e in tecniche psicodrammatiche, Musicista e Compositore.
Studia musica presso il Collegium Musicum di Buenos Aires, successivamente assieme ad altri professionisti che collaborano con il Collugium si interessa all’uso dellamusicoterapia sia ricettiva sia espressiva, intendendo dimostrare il valore della formazione musicale nell’istruzione iniziando assieme agli altri ad introdurre le idee di Dalcroze,Martentot, Orff, Kodály e altri. Il suo contributo personale si ravvisa nel cercare di unire i suoi due grandi interessi la musica e la psichiatria.
Ne individuò, infatti, i risultati positivi nel trattamento di gravi malattie psichiatriche e iniziò a ricercarne l’applicazione per bambini autistici e psicotici. Ha fondato nel 1966 la “Scuola di Musicoterapia” nella Facoltà di medicina dell’Università del Salvador in Buenos Aires.
Nel 1976 organizza e presiede il secondo congresso mondiale di musicoterapia tenutosi a Buenos Aires. Viene nominato coordinatore del gruppo di lavoro per la creazione di una federazione mondiale per la musicoterapia
Nel 1985 a Genova durante il quinto congresso mondiale di musicoterapia questo gruppo si trasforma in una commissione di cui Benezon viene eletto presidente; durante i lavori della commissione viene fondata la World Federation of Music Therapy. Da quel momento ne diventa, inoltre, membro onorario. Oggi la WFMT è l’unica organizzazione dedicata allo sviluppo e alla promozione della musicoterapia a livello mondiale.
Nel congresso di Washington del 1999 vengono individuati dalla World Federation of Music Therapy modelli teorici di riferimento per la pratica e l’applicazione della MT tra i quali la “Musicoterapia Benenzoniana” figura tra i cinque modelli eletti. Benenzon ha influenzato e continua ad influenzare lo sviluppo della musicoterapia in Argentina e nel mondo rivoluzionando i concetti che erano esistiti fino agli anni settanta del secolo scorso riguardanti il senso, l’importanza e il posto che il materiale sonoro non verbale ricopre e trova sede nella struttura della psiche.
Il suo concetto di ISO (Identità Sonora) è considerato il punto di partenza per la comprensione della complessità dei processi coinvolti nella percezione e nell’espressione sonoro-musicale, vocale e strumentale come pure della relazione degli esseri umani con gli strumenti musicali. È oggi una delle massime autorità della musicoterapia nel mondo.
Sono disgustata dall’imprecisione delle informazioni.
Benenzon non è la prima volta che attiva questo famoso primo livello formativo a Cagliari.
Io stessa, che sono musicoterapeuta, ho frequenta i quattro livelli che la scuola di Danzaterapia del Dott. Pusceddu ha organizzato già diversi anni fa.
Inoltre, il modo di dare l’informazione parlando di livelli che si frequentano e si superano in due giorni in un fine settimana, non fanno altro che screditare la musicoterapia, una disciplina efficacissima e serissima che richiede anni di formazione e studio.
Di sicuro tutto questo non aiuta a semplificare il duro cammino verso un riconoscimento della disciplina.
Alicia Gibelli
D’accordo con la mia collega Alicia Gibelli.
Queste sono le informazioni che screditano il lungo percorso dei musicisti che hanno fatto ulteriore fomazione in musicoterapia.
E’ in atto un lungo e faticoso iter culturale e legislativo di riconoscimento. Musicarteterapia… attenzione perché ultimamente anche in Italia è finalmente possibile denunciare chi utilizza questa terminologia.
Benenzon è venuto a Cagliari altre volte.
Noi lavoriamo in maniera scrupolosa offrendo massima professionalità,non credo sia altrettanto professionale screditare persone di cui non si conosce ne la formazione e tantomeno il cv;la musicoterapia non è il monopolio di nessuno…
Buon lavoro a tutti e soprattutto a chi vuole collaborare come Benenzon e non solo ha sempre consigliato…
Emanuela, nessuno scredita la professionalità di Benenzon e l tua.
Conosco il Prof. Benenzon da tempo ormai.
Le domande che faccio sono:
Quante ore sono previste?
Quali sono i criteri di ammissione?
Quali sono i criteri standard che assicurano i fututi professionisti e futuri clienti?
A quale associazione delle due riconosciute dal ministero far riferimento questa scuola?
Quale titolo avranno al termine del corso gli allievi della scuola?
Le informazioni sono importanti.
Mi farebbe piacere riceverle come professionista. Grazie, Stefania Battarino
Perfettamente d’accordo con le colleghe Alicia Gibelli e Stefania Battarino. Non si tratta di creare monopoli o screditare altre persone, ma di diffondere in modo corretto notizie e dare credito ad una professione e a dei professionisti che da sempre cercano di essere scrupolosi e precisi rispetto alla MT, a partire dalla formazione. Che significato può avere un “livello di 2 gg” nella formazione di un aspirante musicoterapista? Quale confronto si può fare rispetto ad un professionista che si è formato in una scuola triennale o quadriennale con tutte le regole che tale percorso, giustamente, impone, e con inoltre tot ore di tirocinio, tot ore di supervisione da tenersi con professionisti accreditati?
Non dimentichiamo che dal gennaio 2013 esiste una legge che tutela i professionisti e l’utenza, regolamentando professioni come la musicoterapia, l’arteterapia e altre professioni che hanno come obiettivo “la cura della persona”.
E’ importante fare chiarezza.
Ottavio Farci
Veronica Maccioni
responsabili regionali del AIM (associazione italiana professionisti della musicoterapia)
Buongiorno,
mi chiamo Michele e sono Magister nel Modello Benenzon.
Collaboro con Emanuela nell’organizzazione del I Livello di Musicoterapia didattica che si terrà il 29 e 30 novembre prossimi.
In merito al contenuto del primo Livello vorrei precisare che secondo quanto appreso dal Prof. Benenzon durante il I Livello che ho seguito ed approfondito a Buenos Aires durante la formazione dei Magister, trattasi di un seminario, anche conosciuto come Musicoterapia didattica che, si svolge nell’arco di due giorni (8 ore circa al giorno) suddiviso in una parte pedagogica ed una parte pratica.
La parte pedagogica tratta dei fondamenti teorici su cui si fonda il Modello e gli aspetti filosofici del Modello stesso; ovvero come la teoria che lo sostiene si pone nel modo di "osservare" la vita dell’individuo umano e la Natura in cui vive.
La parte pratica si svolge attraverso 4 sedute di musicoterapia clinica. Esse consentono a coloro che seguono il corso, di iniziare a prendere contatto, attraverso una esperienza reale, con ciò che succede nella relazione terapeutica non verbale, in se stessi ed in relazione con i Pazienti.
Conseguire il titolo di Magister ci mette in grado e ci invita, come sostenuto in modo chiaro e ripetutamente dal Prof. Benenzon stesso, non solo a continuare a praticare la clinica ma anche a divulgare il pensiero teorico-clinico del Modello stesso.
Come?
In tutti i modi eticamente e pedagogicamente validi, tra i quali, anche l’organizzazione e la conduzione di tutti e sei i Livelli di Musicoterapia didattica non verbale.
Questo in sintesi è quanto ci stiamo attivando a fare con Emanuela a Cagliari in relazione , ripeto al I Livello che stiamo organizzando, con la possibilità che il titolo di Magister ci consente di comprovare, rilasciando un attestato di frequenza firmato personalmente da noi, attestato che, ripeto, il titolo di Magister ci consente di poter rilasciare, all’interno del sistema formativo che il Modello Benenzon prevede.
I requisiti della struttura in cui si svolgerà il seminario sono rispettati per consentire la creazione di un ambiente idoneo allo svolgimento di un seminario che si svolge sulla linea dei contenuti didattici e pratici di cui ho scritto sopra. Per questo, invito tutti coloro che hanno dubbi in merito a contattare Emanuela che ha messo anche a disposizione un indirizzo mail ed un numero di telefono: ciò per dare il maggior dettaglio possibile in merito ad aspetti pratico-organizzativi che la riguardano da più vicino, dato che è lei che si sta occupando a Cagliari di questi aspetti (con, permettetemi, la precisione e la cura che contraddistinguono la sua professionalità).
Spero che il mio intervento possa servire a fare chiarezza su quanto sia importante operare nella direzione di divulgare il pensiero che questo Modello di Musicoterapia veicola nonché dello sforzo che stiamo facendo per poterlo fare, secondo le indicazioni che abbiamo appreso dal Prof. Benenzon in persona durante tutto il percorso formativo dei sei livelli seguiti in Italia e di quello di Magister a cui abbiamo partecipato a Buenos Aires. Percorso, quest’ultimo che è proprio incentrato sull’apprendimento dei criteri fondamentali per poter a nostra volta insegnare a chi ne fosse interessato, la teoria e la pratica del Modello attraverso appunto i sei Livelli didattici nei quali si articola la crescita individuale per poter praticare responsabilmente ed eticamente la Musicoterpia non verbale.
Saluti.
Michele
Salve sono un laureato in Psicologia che lavora come educatore, e chitarrista per passione. Volevo esprimere, se permettete, un pensiero in merito a quello che ho letto in questo post e in questi commenti.
Come spesso avviene in questi casi, i pareri contrastanti non aiutano minimamente chi deve effettuare una scelta, investire tempo e denaro e passione. Possibile che mai una volta si collabori? Siamo sempre pronti a criticare l’operato degli altri senza poi muovere un dito (ma si sa, noi sardi siamo famosi per questo).
A me non interessa il fatto che il prof Benenzon sia la prima o la seconda o la terza volta che viene a Cagliari. Mi interessa sapere se questi benedetti 5 livelli verranno svolti tutti e in che date. Quante ore ogni livello necessita per avere una qualche validità. Chi sono i docenti? Mi interessa sapere se dopo aver ottenuto 5 attestati di frequenza per altrettanti livelli, ottengo un titolo; sono un tecnico di musicoterapia, un musicoterapista o un musicoterapeuta? mi bastano queste poche ore, a fronte di scuole quadriennali di musicoterapia, per presentare progetti e cominciare a lavorare nel campo?.
Apprezzo il fatto che qualcuno si muova per organizzare dei corsi anche qua in Sardegna, perchè non tutti possono permettersi 4 anni di viaggi, scuole e alloggi fuori. So che alcune domande non avranno risposta fino a quando non sarà riconosciuta come professione con dei requisiti e norme riconosciute. D’altro canto in italia siamo sempre vent’anni indietro.
Detto ciò, non mi sembra il giusto modo (sia nella mancanza di informazioni di chi organizza il corso, sia nelle critiche mosse nei precedenti commenti) per avvicinare chi è interessato, alla musicoterapia. Siamo pochi in Sardegna, i musicoterapisti, pochissimi. Contitnuare a fare la guerra tra noi, non ci porterà da nessuna parte.
Scusate lo sfogo, buona vita a tutti.
Buongiorno Alessandro,
sono Rosanna Magister nel modello Benenzon e insieme a Michele e Emanuela stiamo organizzando la formazione nel modello Benenzon a Cagliari.
Il percorso è aperto a tutti coloro che desiderano approfondire l’applicazione musicoterapica secondo il Modello.
Sono previsti sei livelli di Formazione finalizzati al conseguimento del DIPLOMA DI TECNICO DEL MODELLO BENENZON.
Il diploma conseguito nella sede di Cagliari e diretto da Emanuela E’ RICONOSCIUTO DALLA FUNDACION BENENZON DE MUSICOTERAPIA – BUENOS AIRES * ARGENTINA e dagli altri Centri Benenzon in Italia e nel Mondo.
Ti invito a scrivere un email a Emanuela che ti fornirà tutte le informazioni a te necessarie.
Grazie a presto
Grazie per la risposta a Michele Volpi Spagnolini.
Alessandro, nessuno fa la guerra e per fortuna in Sardegna i musicoterapisti provenienti dalle diverse associazioni collaborano. Siamo soliti parlare, discutere, fare supervisioni alla pari e questo da tempo ormai. Siamo una realtà a parte rispetto al resto d’Italia.
Quello che mi risulta alla fine e che chiarisce i miei dubbi è che al Prof. Benenzon non interessa affatto la realtà italiana della musicoterapia che in questo momento sta facendo una grande fatica per avere un riconoscimento.
Auguro a tutti noi buona vita come dice Alessandro.
Stefania Battarino
Gentile Rosanna, Emanuela e Michele, devo allora aver capito male o la comunicazione iniziale non è chiara.
Non si tratta infatti di un titolo di musicoterpista bensì di un Diploma di tecnico del modello Benenzon, riconosciuto dai centri Benenzon nel mondo.
Quindi i vostri tecnici del modello Benenzon potranno operare esclusivamente all’interno dei centri Benenzon.
Quindi ribadisco, non si tratta di conseguire un titolo di Musicoterapista, perché come ben voi sapete, secondo la legge italiana, 4/2013, il musicoterapista deve avere 1.200 ore di formazione (triennale o quadriennale) e 180 ore di di tirocinio.
Mi fa piacere esserci chiariti.
Buon lavoro a tutti,
Stefania Battarino
Scusate tutti se apparentemente sono sparita senza lasciar nessun altro commento, ma io uso pochissimo internet se non per motivi strettamente di lavoro, non sono solita rilasciare commenti e non avrei mai immaginato che quello che ho rilasciato in questo blog avesse dato luogo a una concatenazione di confronti.
E questo soprattutto perché il mio primo commento era diretto alla gestione di questo blog e il modo che a me sembrava superficiale e fuorviante di dare un’informazione su un seminario, che comunque credo possa avere un valore tale che non abbisogna di essere venduto attraverso slogan o frasi a effetto e ancora di più quando questi non corrispondono alla realtà.
Vedi Alessandro questo era il senso del mio commento sul fatto che Benenzon sia già venuto in diverse occasioni a Cagliari.
La cosa che mi ha sorpreso di più e trovarmi commenti come quelli di Emanuela facendo riferimento al "mettere in discussione professionalità". Non capisco come dal mio commento che nasce senza nemmeno sapere chi stesse dietro l’organizzazione del corso, così come del commento di Stefania si possa desumere l’attacco a una qualsiasi professionalità. Questo Emanuela te lo lascio alla tua riflessione.
Di sicuro il mio commento si rivolgeva, come già ho riferito sopra, ad un modo che mi sembrava quanto meno superficiale di dare un’informazione. Inoltre voleva essere una difesa nei riguardi delle persone come tu, Alessandro, che stanno tentando di formarsi in Musicoterapia immagino con l’intenzione di poterla in seguito praticare come professionista del campo.
Vedi Alessandro parli delle continue discussioni e non predisposizione alla collaborazione dei sardi. Io sono spagnola e anche se in qualche occasione anch’io mi sono trovata a dire frasi come la tua, ti posso assicurare che il mio commento e gli altri che ho letto non sono altro che il tentativo di continuare a collaborare e a contribuire nella diffusione di una disciplina come la musicoterapia che, sono convinta avrebbe potuto ad oggi avere una maggiore diffusione e accettazione in Sardegna, se non fossero stati venduti tanti progetti e interventi in qualità di musicoterapici e portati avanti da persone senza alcuna formazione specifica, che hanno contribuito nel migliore dei casi a generare confusione e nel peggiore a screditare la disciplina.
Tu sei Psicologo, anch’io lo sono, ho meglio sono Dott. in psicologia perché non ho fatto l’esame di stato, cosa ti sembrerebbe se tu dovessi leggere che un certo numero di seminario sulla psicoterapia della Gestalt o psicodinamica o cognitiva ti accreditassero come psicoterapeuta? Perché deve essere difesa questa professione e non quella di musicoterapeuta? E soprattutto quando questa difesa nasce sia dalla volontà e dal bisogno di tutelare le persone che usufruiranno di questo tipo di prestazioni, persone che si trovano già in un qualche stato di difficoltà che li ha spinto a chiedere aiuto, sia dalla tentativo di tutelare chi vuole accedere a una formazione valida, approfondita ed spendibile nel mercato del lavoro.
A Cagliari per qualche anno ha operato una scuola di musicoterapia riconosciuta che di sicuro aveva tanti difetti ma anche dei pregi e offriva un’opportunità a persone che, come tu riferivi, non si possono pagare corsi fuori dalla Sardegna. Questa scuola poi ha dovuto chiudere. Comunque ti sembra onesto nei confronti delle persone che non possono pagarsi una formazione fuori l’offrirgli dei seminari senza chiarirli che non avranno validità in quanto titolo per l’accesso all’esercizio della professione? Di sicuro la pubblicità di questo blog non lo faceva. Chiaramente immagino e spero che emanuela e l’associazione organizzatrice poi offrissero un’informazione corretta e completa.
Adesso per finire torno ad Emanuela visto che sei l’organizzatrice di riferimento per il corso . Non so se tu o la tua associazione avete offerto la pubblicità del vostro seminario così come l’ha pubblicata questo blog. Spero di no. I seminari che volete organizzare sono interessantissimi e credo che come diceva, forse rosanna, sono un buon momento per la diffusione, per l’aggiornamento…. Ma non è necessario per promuoverlo che le informazioni non siano complete e che aggiungano confusione alle persone che onestamente vorrebbero diventare professionisti della Musicoterapia. Tu stessa ti stai formando ad Assisi per avere una formazione completa e adeguata alle richieste legislative italiane (al meno così era l’ultima volta che abbiamo parlato).
Inoltre come dicevo nel mio primo commento in passato ho seguito i diversi livelli di musicotarapia didattica con Benenzon organizzati dalla scuola di Danzaterapia. Logicamente questi seminari formavano parte della formazione della scuola di stessa e vi partecipavano gli allievi oltre a persone esterne. Grazie a questa formazione, nel mio percorso lavorativo ho trovato alcuni di loro che realizzavano progetti nella scuola di musicoterapia. Se come veniva riferito sopra i livelli saranno 5 di ca. 8 ore ciascuno, vale adire 40 ore formative e in passato i livelli erano 4 dello stesso numero di ore ciascuno, lascio alla tua, alla vostra riflessione e non vado oltre.
Nel bene degli utenti, della musicoterapia e di noi tutti professionisti o futuri tali EVITIAMO QUESTE CONFUSIONI!
Ciao a tutti, sono un educatore, mi permetto di esprimere una mia opinione a favore dei musicoterapisti. In tutti questi anni di lavoro ho conosciuto persone che "praticavano" la "musicoterapia", studenti del conservatorio, corsi di biomusica o SEMPLICEMENTE passione per la musica, ANCORA FISIOTERAPISTI che si identificavano poi tutti nella figura del " musicoterapista".
Ho conosciuto invece solo qualche anno fa delle persone che hanno fequentato veramente il corso quadriennale e triennale di musicoterapia e solo in quel momento ho capito che la musicoterapia era ben altro che quella che ci era stata presentata in passato!!
La musicoterapia è stata presentata a educatori e insegnanti come una lezione passiva in cui "si insegnava COMPOSIZIONE " ai bambini ritardati. (NESSUNA FORMAZIONE PSICOLOGICA)..
ORA QUELLO CHE CHIEDO E’: MA NON SAREBBE MEGLIO PER IL BENE DI TUTTI E DEGLI UTENTI SOPRATTUTTO, EVITARE QUESTA SPECULAZIONE E CONFUSIONE, LIMITANDO L’ACCESSO ANCHE A QUESTO DIPOLMA DI TECNICO….AI SOLI STUDENTI DEI CORSI DI MUSICOTERAPIA E MUSICOTERAPISTI?