Tra il 1730 e gli inizi del XIX secolo, molti musicisti nelle loro composizioni strizzarono l’occhio agli ideali massonici, se non per convinzione ideologica, per convenienza, allo scopo di catturare la benevolenza degli impresari.
Si può osservare come nella Vienna di quegli anni circolassero alcune favole magiche in cui figuravano strumenti musicali dalle virtù trascendentali; Kaspar der Fagottist di Wenzel Müller e Lulu o il Flauto Magico, attribuita a Christoph Martin Wieland, ma accertata essere opera di August Jacob .
Per quanto riguarda il Flauto Magico ( Die Zauberflöte) di Mozart, sono tanti i simboli disseminati all’interno dell’opera: il serpente, simbolo tanto della tentazione quanto dell’iniziazione femminile; l’acqua catartica, la musica come mezzo di affascinazione che fa di Tamino una sorta di Orfeo che, alle qualità canore sostituisce quelle di strumentista; la presenza del numero 3, che nella numerologia assume il significato di compiutezza maschile nell’ assumere in se la potenza generatrice e quella di congiunzione carnale.
3 sono le dame come 3 i geni fanciulli, 3 le prove, 3 i templi collegati, nella trama, alle prove, ma simboleggianti le 3 religioni monoteiste.
Quanto all’ambientazione nell’antico Egitto, essa era frequente nell’Europa massonica del ‘700, vuoi perchè l’ Ordine del Mattone cercava di attribuirsi radici storico-culturali che precedessero l’avvento della Cristianità, vuoi ancora perchè il simbolo della civiltà del Nilo era rappresentato da quelle piramidi la cui proiezione laterale è rappresentata dal triangolo che rimanda al compasso massonico, e la cui maestosità, masso su masso, sembrava rappresentare alla perfezione il mito muratorio.
La meta della purificazione e la conquista della luce rappresentano il messaggio principale che Die Zauberflöte lascia allo spettatore, la sconfitta delle tenebre attraverso l’elevazione dell’individuo che affronta e supera le prove, ma vi si rappresenta anche la consolazione dei “mediocri” che, come Papageno, non avranno l’amore di un principessa e la luminosità di un tempio/reggia, ma nella gioia si ameranno, l’amore non esige la grandezza dagli uomini esso la contiene e attende di donarla nella forma della passione sincera, a chi in esso sa scorgerla e da esso ha la perseveranza di attenderla.
Il Flauto Magico di Mozart andrà il scena al Teatro Lirico di Cagliari Venerdì 30 maggio alle 20.30 (turno A), per la Stagione lirica e di balletto 2014.
L’allestimento dell’opera è quello del Teatro Regio di Torino che risale ad una produzione originale del Teatro Massimo di Palermo ed è firmato, da Roberto Andò, regista palermitano.
Protagonisti dell’opera sono giovani ed affermati cantanti che si alternano nelle recite quali:Bjarni Thor Kristinsson (30, 1, 4, 6, 8)/Aleksandar Stefanoski (28, 31, 3, 5) (Sarastro),Bernhard Berchtold (30, 1, 4, 6)/Marcel Reijans (28, 31, 3, 5, 8) (Tamino), Selcuk Cara (Oratore,Primo sacerdote, Terzo sacerdote, Secondo armigero), Rouwen Huther (Secondo sacerdote, Primo armigero), Cornelia Goetz (30, 1, 4, 6, 8) Christina Poulitsi (28, 31, 3, 5) (La Regina della Notte), Nadine Sierra (30, 1, 4, 6, 8)/Talia Or (28, 31, 3, 5) (Pamina), Jinkung Park (Prima dama), Lara Rotili (Seconda dama), Bettina Ranch (Terza dama), Markus Werba (30, 31, 1, 3) Klaus Kuttler (28, 4, 5, 6, 8) (Papageno), Francesca Sassu [Una vecchia (Papagena)], Kurt Azesberger (Monostato), Tölzer Knaben Chor (Jacob Göpfert, Elias Mädler, Valentin Kuchler) (Tre fanciulli).
Verrà replicato: sabato 31 maggio alle 19 (turno G), domenica 1 giugno alle 17 (turno D), martedì 3 giugno alle 20.30 (turno F), mercoledì 4 giugno alle 20.30 (turno B), giovedì 5 giugno alle 11 (ragazzi all’opera), venerdì 6 giugno alle 20.30 (turno C), domenica 8 giugno alle 17 (turno E).
Dirigerà l’orchestra del teatro Lirico il giovane maestro Christopher Franklin, il coro è diretto da Marco Faelli.