Tante volte mi sono sentita ripetere questa frase: “beati voi, sempre in giro a fare spettacoli, chissà che spasso!”
Ho sempre risposto che prima dello spasso c’è sempre l’impegno lavorativo che, soprattutto nella così detta “attività decentrata” è abbastanza faticoso. A questa mia risposta corrisponde sempre un sorrisetto ironico. Non voglio aggiungere altro, se non quello di raccontarvi una giornata tipo di attività decentrata ovvero di uno spettacolo fuori sede.
Quasi sempre, le piazze da raggiungere, sono molto lontane dal Teatro in cui si svolge la normale programmazione.
Ieri ad esempio si è andati in scena a Bosa, ridente cittadina sarda in provincia di Oristano. Si trova nella subregione storica della Planargia. Una bella località di villeggiatura dove i turisti giustamente, a conclusione di una giornata trascorsa al mare hanno desiderio di completarla assistendo ad uno spettacolo, magari all’aperto.
Abbiamo raggiunto Bosa arrivando da un’altra piazza, Nuoro . Lo spettacolo che stiamo portando in tournée è intitolato Operetta Eterno Amore con la coppia Daniela Mazzucato e Max Renè Cosotti , Andrea Binetti, Miryam Cosotti e il direttore d’orchestra Romolo Gessi.
La partenza dall’albergo nuorese, con pulmann, è avvenuta alle 9,30 del mattino.
C’è da tener presente che la sera prima fra spettacolo e cena, il sonno è cominciato abbondantemente dopo l’ una del mattino.
Abbiamo attraversato la Sardegna giungendo alla nuova sede in tempo utile per poterci sistemare negli alberghi e andare alla ricerca di un posto per pranzare. Pur non avendo ancora smaltito la stanchezza del giorno prima, è importante mandare giù un boccone e riposarsi al più presto per essere in forma per lo spettacolo.
Due ore prima della rappresentazione, ci siamo recati nella nuova sede per fare una prova così detta “di assestamento”, che consiste nel provare la funzionalità del palcoscenico, le distanze, gli ingressi, le luci, il sistema di amplificazione (all’aperto è indispensabile); qualche vocalizzo per scaldare la voce, accordare gli strumenti e ripassare qualche punto musicale col direttore d’orchestra. I cantanti poi completano il trucco, sistemano i costumi con l’aiuto della sarta di turno e poi attendono il pubblico. Ebbene si, un grande artista non fa attendere il pubblico, ma al contrario è lui ad attenderlo, e con molta ansia, perché lo spettacolo è fatto per il pubblico e se questo non ci fosse tutto ciò non avrebbe alcun senso!
C’è una certa emozione nel vedere la gente che acquista il biglietto, si sistema e riempie pian piano la platea. Al contrario se il pubblico non arriva ci si demoralizza facilmente.
Scocca l’ora, il direttore appare in pubblico al centro dell’orchestra, scatta l’applauso, tra artisti ci si guarda , ci si scambia le frasi di rito e lo spettacolo comincia. Ecco ancora una nuova avventura, un pubblico diverso, e da lì a qualche ora si concluderà; si gode degli applausi e poi, stanchi, ci si dirige verso il meritato riposo esattamente come ho descritto all’inizio del post.
Questo avviene generalmente per 6, 7, 8 giornate, a volte di seguito, altre alternate, ciò dipende dalla distanza dei luoghi.
Chiuso un ciclo se ne comincia un altro nella stessa stagione, con un altro programma.
L’attività decentrata è una parte importante e indispensabile del nostro lavoro, la cultura deve arrivare in maniera capillare dappertutto ma vi garantisco, che è molto faticoso.
Ieri sera ho voluto documentare tutto questo con la mia piccola Canon.
Eccodi seguito le prossime piazze:
martedì 23 luglio alle 21 all’Arena Mirastelle di Carbonia; mercoledì 24 luglio alle 21 nel Sagrato della Cattedrale di San Pantaleo di Dolianova; venerdì 26 luglio alle 21 nella Piazza del Comune di Pula; sabato 27 luglio alle 21.30 al Parco della Musica di Cagliari.
Come siete bravi e quanta passione (anche se la stanchezza è tanta). Molto belle le foto! 😀
La fatica è compensata dalla passione e dalla soddisfazione. Quando poi ci sono professionisti di gran livello come i nostri è ancora più piacevole il lavoro