Il violoncellista multato

 A volte mi sorprende davvero lo zelo dei vigili nel multare soprattutto le persone che non fanno del male a nessuno. Quelli che hanno davvero colpe, spesso riescono a svignarsela.
Mi trovavo in vacanza a Montecatini e durante una passeggiata rimasi colpita da una giovane “statua” che cercava di guadagnarsi il pane stando ovviamente ferma, ( attrazione di tante grandi città turistiche del mondo) ma nell’arco di qualche minuto è stata assediata e multata dai vigili. Adesso leggo una notizia simile che riguarda un collega musicista. Leggete di seguito.
Ha iniziato a suonare Bach alle 15,55, cinque minuti prima dell’orario previsto. Il vigile urbano, zelantissimo e assai solerte, è spuntato da dietro la fontana con il taccuino, come un arbitro di quelli tosti, da derby. E zac, è scattato il cartellino rosso.

Il pubblico ha rumoreggiato, preso le parti, chiesto la grazia. Ma non c’è stato nulla da fare. Una multa da 50 euro. «Tantissimo per me», spiega il musicista sanzionato.

Succede a Roma, pieno centro storico, in piazza San Simeone. Qui Fabio Cavaggion, violoncellista diplomato al Conservatorio, si guadagna il poco che può suonando per strada. Ha una autorizzazione del Comune per due ore al giorno, dalle 16 alle 18. Non oltre, non di più. Eppure quando il maestro carezza le corde del suo ingombrante, bellissimo strumento si raduna per magia una folla di estimatori. Che lo ascolta in rigoroso silenzio. E applaude convinta. Uno spettacolo lunare e antico in una città rumorosa, caotica, spesso respingente come Roma. Un imprevisto gentile con le note che rimbalzano sulla facciata di palazzo Lanciani, si rincorrono tra angoli umidi e fontanelle. Poi, arriva il vigile e interrompe la musica, la poesia.

«Già la quinta multa in poco tempo», spiega desolato Cavaggion, 40 anni e un diploma in violoncello che serve a così poco in questi tempi di crisi. «Sono appena tornato dal Portogallo, ho bussato alla porta di tante orchestre, ho provato anche a Santa Cecilia. Ma non c’è niente da fare. Ci sono in giro più debiti che soldi. E così racconta mi arrangio facendo il musicista di strada. All’inizio quasi mi vergognavo. Tanti anni di studio, di fatica, di impegno per trasformarsi in un busker, tanto lavoro e sacrificio buttati al vento. Poi, invece mi sono accorto che questa della strada è un’esperienza fantastica. Si conosce un sacco di gente appassionata, esperta, incuriosita».
Così a nome del pubblico che si concede una pausa con Bach, con Beethoven, Vivaldi o Brahms, chiediamo ai rigorosi «pizzardoni» di mettersi una mano sul cuore. Cinque minuti «rubati» alle regole non sono così tanti. Roma ha bisogno anche di bellezza e in giro ci sono tanti veri screanzati da multare. L’Unità

Daniela Amenta

2 commenti

  1. ? pazzesco che venga fatta una multa del genere ad un musicista professionista e invece agli ambulanti abusivi che vendono di tutto, anche prodotti con “contraffatti”, venga permesso TUTTO. … e non parliamo di chi fa di peggio !
    Vorrei dare un contributo e pagare una delle multe del violoncellista ….dove lo trovo ?
    Nino – Torino.

  2. Il braccio violento della legge, eh?
    Ce li vedo, gli stessi, alle prese col bancarellaro con borse contraffatte di turno, o col gruppo di teppisti… bello come a Napoli o a Roma voltino lo sguardo, in occasioni simili.

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