Dopo il maestoso e possente Requiem di Giuseppe Verdi, che il coro e l’orchestra del Teatro Lirico di Cagliari hanno eseguito con successo il 19 gennaio, eccoli prepararsi per una nuova esecuzione. Venerdì 1 e sabato 2 febbraio ci sarà ancora una Messa ma questa volta in una forma ridimensionata.
Igor Stravinskij scrisse questa messa affinchè fosse eseguita esclusivamente durante il rito religioso, diversamente dal Requiem di Verdi che invece nasceva più come un’Opera anche considerata la forma e la struttura teatrale.
La messa di Stravinskij richiede un coro di dimensione più ridotte rispetto al Requiem, e l’orchestra è composta solo da doppio quintetto di fiati: ottoni e legni .
E’ stata scritta tra il 1944 e il ’47 , un periodo dominato musicalmente dalla dodecafonica.
Per coloro che si stanno avvicinando alla musica classica da poco tempo, suggerisco di non spaventarsi se, ascoltando questa composizione sentiranno “note stonate” . Queste sono le caratteristiche delle composizioni del 900. Sarà bello invece scoprire che in molti punti sembra di ascoltare le orazioni di frati e monaci benedettini o anche quelle dei monaci tibetani.
Sul podio, a dirigere Orchestra e Coro (maestro del coro Marco Faelli )del Lirico, Marco Guidarini, che ritorna dopo la recente esecuzione della Messa da Requiem verdiana. Le voci soliste sono: Graziella Ortu (soprano), Juliana Vivian Carone (mezzosoprano), Luca Sannai (tenore), Moreno Patteri (tenore), Francesco Cardinale (basso).
Se non avete idea di quali siano i legni e gli ottoni, ho scattato alcune foto durante le pause delle prove per poterli mostrare. Ringrazio i colleghi professori d’orchestra per essersi messi a disposizione.