Commissariato anche il Maggio

Francesca Colombo all'inaugurazione del nuovo Teatro dell'OperaI problemi nei teatri lirici si stanno espandendo a macchia d’olio. Non si riesce a ritrovare un pò di serenità.
Commissariato il Maggio
Colombo: «Come acido in faccia»
L’ex sovrintendente chiede quali sono le sue responsabilità e dice di essere «vittima della politica»
FIRENZE – La crisi del Maggio musicale arriva all’epilogo: il teatro è stato commissariato. Dopo le dimissioni del membro del cda del governo Antonio Marotti, l’arrivo del commissario era ormai alle porte. Ora è ufficiale: Francesca Colombo non è più la sovrintendente del Maggio Musicale Fiorentino. La decisione del ministro Ornaghi è stata inevitabile dopo la denuncia da parte dei sindaci revisori di un buco nel bilancio. L’avvio delle procedure per il commissariamento del Maggio Fiorentino, spiega in una nota il ministero dei Beni culturali, «si è reso necessario, in attuazione delle disposizioni previste dal decreto legislativo 367/96, considerata la situazione economica e patrimoniale dell’ente lirico». Domani è previsto un incontro a Roma fra il ministro e il sindaco Renzi, che discuteranno non solo della vicenda del commissariamento ma anche deilicenziamenti fatti il 31 dicembre.
Francesca Colombo all’inaugurazione del nuovo Teatro dell’Opera
L’ormai ex sovrintendente attacca: «C’è stato fatto oggi quello che è stato fatto al direttore del Bolshoi, una gettata di acido in faccia, questo è il commissariamento, un’atto che ci offende nella forma e nel contenuto – dice Francesca Colombo – Mi devono spiegare a cosa si riferiscono quelle ‘gravi irregolarità’ indicate nella lettera arrivata da Roma stamani». ‘«È una giornata molto dolorosa per noi – dice in conferenza stampa – alla luce degli sforzi che tutti abbiamo messo in questo progetto per amore della musica e della cultura». «Perché questo atto proprio a un mese dalle elezioni politiche? Senza aspettare il consuntivo di bilancio? Io penso di essere vittima della politica».
 Colombo, la fotostoria
Colombo difende il lavoro fatto negli ultimi anni di gestione del Maggio. Dice di aver fatto «di più di quello che chiunque avrebbe potuto fare». Parla dei dati pubblicati e precisa: «Il bilancio 2010 si chiudeva con un meno 8 milioni di euro, il 2012 si chiude con meno 1,5. Tutti gli altri dati che circolano sono inesatti». E aggiunge: «Abbiamo fatto in modo che l’equilibrio strutturale fosse raggiunto. Abbiamo lavorato per valorizzare i gioielli che il Maggio conserva, abbiamo incrementato del 40% le alzate di sipario. Mancava un management, quando siamo arrivati c’era persino un ufficio delle fotocopie. Siamo intervenuti in molte direzioni: abbiamo lavorato sull’assenteismo, eliminato gli orari ad personam, inserito criteri meritocratici».
 

Tra gli interventi c’è stata la riduzione del numero di contratti a tempo indeterminato: 70 persone in meno lavorano al Maggio nel 2013 rispetto al 2009 per un risparmio di 2,7 milioni di euro. Una gestione quella del teatro del Maggio che ha dovuto affrontare i tagli al Fus (Fondo unico per lo spettacolo) e tagli ai finanziamenti per i festival pur mantenendo e sviluppando il suo «fermento creativo». È partendo dai conti sul buco di bilancio che da Roma hanno deciso di accelerare i tempi del commissariamento (anche nel caso del Petruzzelli di Bari e del Massimo di Palermo, oggi entrambi commissariati, prima di arrivare alla scelta finale si cercò di trovare un’altra soluzione). La Fondazione presieduta dal sindaco Matteo Renzi ha perso, oltre a Marotti, altri due membri negli ultimi mesi: Paolo Fresco e Mario Primicerio, come rappresentanti dei soci privati. «Tutto quello che ho fatto l’ho fatto d’ accordo con il sindaco Matteo Renzi, con lui non c’è mai stata divergenza. Il mio rapporto con il sindaco è rimasto uguale ed è ottimo. E anche lui è stupito di questo atto»’, precisa la sovrintendente che si chiede: «Cosa potrà fare un commissario che non sia già stato fatto? La gestione della parte patrimoniale non compete alla sovrintendenza». Il nome del nuovo commissario si conoscerà non prima di sette giorni così come prevede la normativa sul procedimento amministrativo. Intanto la Cgil parla di una «gestione poco trasparente». Mentre il coordinatore del Pd Gabriele Toccafondi attacca: «È la sconfitta politica della sinistra e del sindaco».

Lisa Baracchi
fonte Corriere fiorentino

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