Ieri sera ho assistito ad un concerto straordinario al Teatro Lirico di Cagliari. Non si esibiva nè il Coro e nè l’Orchestra della Fondazione bensì una formazione Bandistica e un coro di non professionisti.
Il programma comprendeva il Requiem di Frigyes Hidas, autore che non conoscevo e devo dire che il brano mi ha colpito positivamente.
Il Requiem di Frigyes Hidas è stato eseguito per la prima volta il 3 novembre del 1996 al Bakats Square Temple di Budapens in occasione del 40° anniversario della Rivoluzione Ungherese del 1956.
E’ un’opera moderna scritta secondo canoni e modelli tradizionali. Si sono percepiti momenti in cui si è capito che l’autore ha voluto ispirarsi a musicisti quali Mahler e Brahms, ciò non toglie che il risultato sia stato molto interessante come interessante è stata la fusione del coro con la formazione bandistica.
La formazione Lao Silesu è una banda che, a mio parere, si distanzia dalla banda tradizionale. Il buon livello esecutivo e la sicurezza nella direzione del maestro Francesco Pittau ne fanno un organico quasi professionistico. Un po’ meno il coro, ma non per l’esecuzione che è stata più che apprezzabile, ma per la carenza qualitativa delle voci .
La corale San Salvatore di Serdiana (che per l’occasione è stato integrato all’ultimo momento da voci di altre formazioni e scuole di canto), è una formazione dilettantistica e come tale non tutte le voci che vi fanno parte, presentano le caratteristiche timbriche vocali giuste per l’esecuzione di un brano di tale difficoltà, ma la direttrice, Elisabetta Agus, ha saputo forgiarlo garantendo fusione, precisione ritimica e intonazione.
Un discorso a parte va ai solisti che invece erano tutti professionisti . Il soprano Elisabetta Scano e il mezzosoprano Irene Macutan, il tenore Carlo Cauli e il basso Antonello Pippia hanno regalato momenti di grande musica vocale.
Ciao Alessandra, voglio farti sapere che il maestro direttore del concerto è stato Francesco Pittau e non Antonio
grazie, correggo subito