La battaglia è terminata e molti soldati giacciono a terra feriti e stremati dalla fatica.
Due su tutti si sono particolarmente distinti, i due luogotenenti di Alessandro, Gavrilo e Buslaij che prima della battaglia erano rivali in amore, ma ora sono legati da un vincolo di fraterna e sincera amicizia. Una donna, Olga, con una torcia si avventura sul campo di battaglia cercando di capire chi si sia salvato; i Teutoni sono quasi tutti morti.
Olga va alla ricerca dei suoi due amici, entrambi feriti, ma orgogliosi della vittoria del popolo russo.
Gavrilo, pensando di essere in fin di vita, cede al compagno la mano della ragazza, ma Buslaij che, in un primo momento sembrava essere solo un soldato pieno di sé, si dimostra un uomo magnanimo ammettendo la superiorità dell’amico in battaglia.
La melodia cantata dal contralto che si ode in lontananza, è nel film la voce di Olga la quale, prima di trovare i due eroi, con una torcia osserva la morte e la devastazione sul campo di battaglia, descrivendo la desolazione che vede dinnanzi a sé.
‘ Uno giace quieto dove le sciabole lo hanno straziato. Qui giace un altro infilzato con un’asta innalzata. Dalle loro calde ferite fu versato come pioggia rosso sangue sul nostro suolo natio, sui nostri campi russi.
Colui che cadde per la Russia con nobile morte sarà da me onorato perchè abbasserò con la mia mano e col mio bacio i suoi occhi spenti. E per lui, ragazzo valoroso che rimase vivo, sarò una moglie sincera e un’amica affettuosa.
Io non sarò sposa di un uomo avvenente, affascinante e con una bellezza che si dissolverà e si spegnerà; sarò sposa di un uomo valoroso. Ascoltate voi, prodi guerrieri, uomini dal cuore di leoni.’
dal Poema sinfonico Aleksandr Nevskij – aria del contralto
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