Solo un anno e mezzo fa si attendeva con ansia l’arrivo di una nuova dirigenza. C’erano tante aspettative. Si sperava in una persona capace, che riuscisse ad organizzare il Teatro per riportarlo agli albori di un tempo. Il sovrintendente doveva essere colui che sapeva come spendere il danaro pubblico affidatogli. Doveva saper fare un piano industriale dove la programmazione fosse in grado di soddisfare le richieste culturali della città e di tutta la regione. Ma ahimè colui che arrivò non fu all’altezza. E non sono solo io a dirlo. Pubblico insoddisfatto, così pure la Regione e la Provincia. Un piano industriale povero dove i programmi anzichè aumentare erano diminuiti e si erano impoveriti di contenuti.
Ora siamo al punto di partenza. Il nuovo Sindaco, nonchè Presidente del nostro teatro, ha promosso una Manifestazione d‘interesse per l‘’individuazione del Sovrintendente del Teatro Lirico di Cagliari . Sono arrivati circa una cinquantina di curricula dove i candidati sono più o meno titolati. (vedi a questo post)
La scelta sarà affindata oltre che al sindaco, anche al CDA. Mi auguro davvero che questa decisione sia oculata. Che siano valutati i meriti e le capacità reali di colui che dovrà essere in grado di far rinascere, da tutti i punti di vista, la più grande macchina culturale della Sardegna.
Il pubblico che ci segue è ansioso di conoscere quale sarà la programmazione estiva, e quella futura . Mi capita sempre più spesso di incontrare persone che mi chiedono notizie. Chi dirigerà? Quale sarà la programmazione estiva? Quella invernale? Dobbiamo aspettarci ancora scioperi? Verrete più spesso anche al nord Sardegna? Ci regalerete le Operette? Io ascolto, chiacchiero con la gente che vuole sapere, conoscere, essere partecipe di ciò che sta capitando al Teatro cittadino. Una signora incontrata per caso in un ufficio pubblico, mi ha aspettato alla conclusione di una pratica, per raccontarmi quanto segue:
” Per me il teatro è vita. Ho una lunga tradizione familiare. Mio nonno suonava in orchestra ed io ho frequentato il teatro fin da bambina. A casa mia si è sempre atteso l’inizio della Stagione lirica come il Natale e la Pasqua. Si acquista un abbigliamento nuovo per la PRIMA . Siamo abbonati da sempre e nonostante le proteste non ho mai perso la fiducia. Pensi che d’estate programmavamo le serate all’Anfiteatro come delle vere e proprie gite. Arrivavano i miei zii dall’interno (io ho origini nuoresi) e con loro si andava ad assistere alle opere. Ci portavamo il panino e qualche dolce . Si arrivava sul posto anche più di un’ora prima. Una volta trovato il parcheggio consumavamo il nostro “cestino” attendendo l’inzio dello spettacolo. Oggi lo racconto ai miei figli , ma sembra quasi una fiaba. Loro mi domandano se un giorno potranno provare le stesse emozioni”.
L’ho ascoltata in silenzio, commossa. Le ho detto di avere fiducia che la svolta è vicina. Ho sentito dentro di me la forza e il desiderio di credere che questa sia la volta buona, quella della Rinascita.