Quando scegliamo di vedere un film al cinema siamo spinti da diversi elementi principali: gli attori, la storia, il soggetto, l’ambientazione.
Nel caso dell’ultimo film di Pieraccioni, Finalmente la felicità, l’elemento principale, per me, è stato sicuramente il fatto che parte di esso è stato girato in Sardegna. Ero curiosa di vedere come venivano presentati i luoghi della mia terra e soprattutto i miei conterranei. Molte comparse e comprimari del film fanno parte del mio mondo teatrale e quindi la curiosità era doppia.
La storia è l’ennesima fiaba a lieto fine, che tutto sommato trasmette qualche messaggio positivo: l’amore per l’arte e la musica in generale e soprattutto l’amore di coppia, nel significato più alto del termine, senza volgarità, disinteressato e non legato esclusivamente alla bellezza.
Un messaggio di cui oggi i giovani dovrebbero far tesoro. La martellante pubblicità della perfezione nel mondo della moda e dell’estetica non fa altro che sfornare giovani frustrati che, non ritrovandosi con quei canoni, cadono in depressione perdendo l’autostima.
Personalmente è un film che consiglio.