KRISIS
Le Ville Matte 2011
La crisi chiama, l’arte risponde
Tre giorni di installazioni e performance
per il gran finale de “Le Ville Matte” a Villasor
Dal 27 al 29 dicembre la fase finale del concorso:
gli artisti selezionati presentano i loro lavori
fra le strade e i luoghi simbolo del centro cittadino
PROGRAMMA
DAL 27 AL 29 DICEMBRE
Tra le mura del Castello Siviller
Claudio Beorchia (Italia) – “Stato di Emergenza”
MARTEDI 27 DICEMBRE
ore 11.00, giardino esterno al cimitero di Villasor
Sebastian Mahaluf (Cile) – “Atmosphere”
ore 16.00, sagrato della chiesa di San Biagio
Diane Launay (Francia) – “Europa, back in fabula” – L’espiazione della donna
MERCOLEDI 28 DICEMBRE
ore 16.00, monumento ai caduti in viale Repubblica
Diane Launay (Francia) – “Europa, back in fabula” – Grazie e buon appetito
ore 18.30, fronte ex Zuccherificio
Bojana Panevska (Repubblica di Macedonia) – “8. Vuoi promuovere la speranza come via d’uscita?”
ore 20.00, Centro Teatrale Fueddu e Gestu
Katalin Lengiel (Ungheria) – “Dicembre”
GIOVEDI 29 DICEMBRE
ore 11.00, mercatino ambulante di Corso 25 Aprile
(Francia) – “Europa, back in fabula” – Aprimi
ore 15.30, piazza adiacente all’Ex Convento dei Cappuccini
Salvatore Scalora (Italia) – “Please, give me a second brain”
ore 18.00, Piazza principale
Claudio Beorchia (Italia) – “Stato di Emergenza” – proiezione documentario
ore 19.00, Ex Zuccherificio
Sikarn Skoolisariyaporn (Thailandia) rn (- “7 myths of Villasor”
ore 21.00, Centro Teatrale “Fueddu e Gestu”
Chiara Mulas (Italia) “Ruviu”
Tre intense giornate di performance e installazioni. Dal 27 al 29 dicembre gli artisti de “Le Ville Matte” di Villasor si alterneranno nei luoghi simbolo del paese. Dopo quattro settimane di residenza, i sette vincitori del concorso possono finalmente presentare la loro interpretazione del tema di questa seconda edizione: “Krisis: Crisi dell’Arte e Arte della Crisi”. Danza, musica, oggetti in equilibrio precario, donne che riacquistano consapevolezza, teste che rotolano, metafore che prendono forma. Ci sarà questo e molto altro nel gran finale di questa iniziativa, voluta per il secondo anno dalla Provincia di Cagliari con il Comune di Villasor e la Cooperativa Teatro Fueddu e Gestu. Gli artisti, arrivato da tutto il mondo, sono stati selezionati fra numerose richieste e hanno avuto l’opportunità, a partire dal 2 dicembre, di confrontarsi con un grande nome dell’action poetry e della performance art: Serge Pey.
Immigrazione, diritti negati e dinamiche che impazziscono sono al centro delle tre giornate, collegate dalla performance in tre atti “Europa, back in fabula”, che vedrà protagonista l’artista francese Diane Launay in tre momenti differenti. La protagonista è il mito di Europa (la donna che Zeus ha sedotto trasformandosi in toro) attraverso cui la performer punta il dito contro le istituzioni europee: prima con “L’espiazione della donna” (il 27 dicembre alle 16 nel sagrato della chiesa di San Biagio), in cui ripercorre un rito ispirato alla tradizione sarda e reinterpretato in versione femminile; poi con “Grazie e buon appetito” (mercoledì 28 davanti al monumento ai caduti in viale Repubblica), in cui denuncia l’ingordigia di banche e istituzioni economiche che hanno impoverito l’Europa intera, e infine con “Aprimi” (giovedì 29 alle 11 al mercatino ambulante di Corso 25 Aprile), dove celebra lo scambio di culture e saperi – unica vera ricchezza di popoli differenti – attraverso la musica e la danza, in un incontro che punta all’integrazione e al coinvolgimento.
L’apertura di questi tre giorni sarà però affidata a Sebastian Mahaluf, originario del Cile, e alla sua “Atmosphere”, che sarà presentata martedì 27 dicembre alle 11 nel giardino esterno del cimitero di Villasor grazie alla partecipazione di un numeroso gruppo di persone: insieme andranno a formare una sorta di struttura precaria, in continuo riassestamento, a simboleggiare quella instabilità che sembra essere diventata la condizione ordinaria del mondo contemporaneo.
Giovedì 28, alle 18:30 davanti all’Ex Zuccherificio, Bojana Panevska darà forma alla sua installazione “8. Vuoi promuovere la speranza come via d’uscita?”, muovendosi attorno al tema della salvezza come frutto di qualcosa di straordinario. Poco più tardi, alle 20 nel Centro Teatrale Fueddu e Gestu, la musica dal vivo accompagnerà la danzatrice Katalin Lengyel in “Dicembre”, risultato della sua personale esperienza di queste quattro settimane e della sua riflessione sulla crisi globale in un territorio protetto e circoscritto, eppure aperto alle influenze di tutto il mondo, come quello di Villasor.
Nell’ultima giornata, giovedì 29, ancora tanti appuntamenti. Prima con “Please, give me a second brain” e le 47 teste mozzate di Salvatore Scalora, che alle 15:30 inizieranno a rotolare dalla piazza vicino all’ex convento dei cappuccini per poi essere spaccate dai partecipanti: un modo per istigare a cambiare i propri preconcetti, a rivedere quell’atteggiamento verso se stessi e la società che ha contribuito alla crisi contemporanea. Si va avanti alle 18 con la proiezione del documentario di Claudio Beorchia che ripercorre la realizzazione del suo “Stato di emergenza” nella piazza principale mentre alle 19, di nuovo davanti all’ex zuccherificio, la tailandese Sikarn Skoolisariyaporn presenta “7myths of Villasor”, la sua ricerca attraverso le leggende del paese, compresa quella che narra di tesori nascosti sotto il campo di zucchero e dei frutti che crescono fra le fessure dei muri delle case.
Si potrà vedere dal 27 al 29 dicembre “Stato di emergenza”, l’installazione di Claudio Beorchia (allestita fra le mura del Castello Siviller) che mira a sensibilizzare gli spettatori sulla situazione dei migranti, offrendo a tutti una coperta di emergenza come quelle che si danno agli immigrati al momento dello sbarco e con la quale sarà rivestito lo stesso castello, mentre la performance finale di questa seconda edizione sarà a cura di Chiara Mulas, che in queste quattro settimane di residenza d’artista sta lavorando al fianco di Serge Pey come assistente. Il suo “Ruviu” (giovedì 29 alle 21 nel centro teatrale Fueddu e Gestu) è un atto sacrificale di rinascita attraverso un rituale ancestrale della Barbagia. È una metafora della madre terra. La crisi attuale è quella della nostra terra, che le società industriali distruggono ogni giorno di più per la loro cupidigia. Scavare il solco di un nuovo mondo è una funzione dell’arte oggi.
La manifestazione è possibile grazie alla collaborazione della Consulta delle Donne di Villasor, Consulta-Azione Giovani di Villasor, Gruppo Genitori Villasor, Gruppo Folk San Biagio Villasor, i musicisti di Villasor e Ramingo’s Club e tutti i cittadini di Villasor.
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Contatti
Sito ufficiale: www.levillematte.it
Email ufficiale: levillematte@comune.villasor.ca.it
Provincia di Cagliari – Ass. Pol. Culturali e Promozione Sportiva: www.provincia.cagliari.it
Comune di Villasor: http://www.comune.villasor.ca.it/
Cooperativa Teatro Fueddu e Gestu: fuedduegestu@virgilio.it