Incontro con Gianluca

Gianluca Medas Alessandra AtzoriIeri mattina ho avuto un incontro straordinario. Diciamo una sorta di rimpatriata con un vecchio compagno di studi musicali: Gianluca Medas.

Lui è sicuramente uno degli attori più popolari del teatro sardo. Discende da una dinastia, I Medas che ha portato il teatro popolare  veramente a tutti.

I Medas, di cui Gianluca ne continua a diffondere l’arte, erano già presenti ai primi del ‘900 nei teatri cagliaritani.

Negli anni ‘80, all’apice della carriera, i Medas si scindono in due tronconi di cui uno seguirà professionalmente il teatro. L’altra parte di essi  porterà avanti una tradizione musicale: Giacomo Medas Direttore d’orchestra e compositore, Marta Medas pianista, ma anche violinisti, cantanti ecc.

Gianluca diciamo che è un po’ una miscellanea di questo.

Con lui infatti abbiamo condiviso gli anni del Conservatorio, quelli spensierati fatti anche di comparsate in teatro e  di nottate al botteghino per poter avere un bel posto in prima fila, per  le stagioni liriche. Gianluca, oltre ad aver intrapreso lo studio del corno si era poi appassionato a quello del canto , ma la passione per la recitazione ha preso il sopravvento.

E’ lui il fondatore dell’Associazione Figli d’Arte Medas. E’ figlio di Mario Medas che con i suoi fratelli ha portato il Teatro Sardo in giro per l’Italia. L’Associazione varca anch’essa i confini sardi conseguendo numerosi successi.
Da questo nuovo progetto, sotto la direzione artistica di Gianluca Medas, sono stati sviluppati differenti percorsi che hanno portato la compagnia ad essere riconosciuta del Ministero della Cultura della Repubblica Italiana.

Diciamo che lui ha “variato” le tradizioni di famiglia: scrive e recita i suoi testi in un modo tutto particolare e spesso è affiancato anche dalla figlia Noemi.

Se a volte si rischia la noia davanti ad un monologo, nel suo caso, ad ascoltarlo ci sfugge il tempo , e ciò è dovuto alla sua capacità di rapire l’ascoltatore  con il suo suo sguardo, la sua gestualità, il suo modo descrittivo. Sembra quasi  di assistere ad un film.

Ieri mattina, abbiamo si, ricordato i tempi andati, ma volevamo cercare di mettere insieme le nostre idee per un progetto. Uno, è stato praticamente impossibile. In un’ora e mezza di dialogo sono venute fuori talmente tante idee e progetti da farne una miscela esplosiva che ha bisogno di altri incontri per poterne definire qualcuno.

Quando ho detto a mia figlia che avremo dovuto incontrare una persona speciale, lei si stava già annoiando ma si è presto ricreduta.

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